Nella pubblicazione ufficiale dell’Ordine nazionale dei giornalisti non figura il presidente Iacopino e neppure Bruno Vespa

Pierluigi Franz: “Troppi buchi nell’Annuario dell’Odg”

Pierluigi Franz

ROMA – “Caro Nicola, ho notato che l’Annuario dei giornalisti é pieno di buchi. Mancano, infatti, i nomi di moltissimi giornalisti, compreso Iacopino. Se il Cnog versasse dei soldi per questa pubblicazione credo sia necessario farseli restituire e devolverli ai terremotati dell’Emilia”.
Nella lettera al tesoriere dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Nicola Marini – che ha già risposto precisando che “l’Odg non versa un solo euro” –  il consigliere nazionale Pierluigi Franz dimostra di essere andato su tutte le furie nel verificare l’infinità di “buchi” presenti nell’edizione 2011 dell’Annuario dei giornalisti italiani, pubblicazione ufficiale dell’Ordine nazionale dei giornalisti. A partire dall’omissione del suo nominativo dall’elenco degli iscritti.
In effetti, tanto per citare qualche nome, manca quello del presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, così come i nomi dei componenti dell’Esecutivo Fiorenza Sarzanini  e Ugo Armati; dei consiglieri nazionali Ida Baldi, Giorgio Balzoni, Eraclito Corbi, Carlo Felice Corsetti, Rodolfo Davoli, Mario De Renzis, Guido D’Ubaldo, Tiziana Ferrario, Francesco La Licata, Marco Politi, Chiara Longo, Elisabetta Palmisano, Silvia Resta, Stefano Solinas, Paola Spadari, Marco Tosatti, Paolo Trombin, Laura Trovellesi, Andrea Vianello.
Non ci sono il presidente ed il vice presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci e Gino Falleri, né il presidente della Fnsi, Roberto Natale, così come il vice presidente dell’Inpgi, Paolo Serventi Longhi, il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Paolo Butturini, il componente della Giunta Esecutiva Fnsi, Fabio Morabito, il consigliere d’amministrazione dell’Inpgi, Silvana Mazzocchi. Mancano pure Massimo Signoretti e David Sassoli, Paolo Corsini, Vincenzo Lucrezi e Roberto Seghetti, tanto per citarne alcuni.
Del “Messaggero” non c’è il direttore, Mario Orfeo, ma neppure i suoi predecessori Roberto Napoletano, Paolo Gambescia, Paolo Graldi, Mario Pendinelli e Giulio Anselmi, l’attuale presidente della Fieg e dell’Ansa. A proposito di agenzie di stampa, non c’è il direttore dell’Adnkronos, Pippo Marra, né quello dell’Agi, Roberto Iadicicco, tantomeno quello dell’Ansa, Luigi Contu.
Di “Repubblica” non c’è né il fondatore, Eugenio Scalfari, né l’attuale direttore, Ezio Mauro. Non è finita: in casa Rai nessuna traccia di Dietlinde Gruber detta Lilli, Lucia Annunziata, Mauro Mazza, Antonio Di Bella, Alberto Maccari,  Vincenzo Mollica, Luigi Monfredi, Augusto Minzolini, Corradino Mineo, Corrado Augias, Bianca Berlinguer, Gianni Minà, Sergio Zavoli e, finanche, dell’inossidabile e onnipresente Bruno Vespa. Più che di buchi, sarebbe il caso di parlare di voragine.

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