Impegno del Direttivo per l’emergenza informazione: aumenta il lavoro irregolare che riduce gli spazi di democrazia

Assostampa Molise: Di Pietro confermato presidente

Giuseppe Di Pietro

CAMPOBASSO – Giuseppe Di Pietro è stato confermato presidente dell’Associazione della Stampa del Molise. Lo ha eletto il Consiglio Direttivo della più giovane Assostampa d’Italia che inaugura la sua terza consigliatura all’insegna di un rinnovato spirito motivazionale e del significativo innesto di forze nuove negli organismi dirigenti.
Nell’ufficio di presidenza, con Di Pietro sono stati riconfermati i professionali Giovanni Mancinone (vice presidente vicario), Giuseppe Villani (tesoriere) e Mauro Gioielli (segretario). Vice presidente collaboratore è stata, invece, eletta Monica Vignale.
Completano il Consiglio Direttivo: i confermati Camillo Pizzi (collaboratore) e Antonio Ruggieri (professionale) ed i nuovi Mauro Carafa e Stefano Ricci (professionali).
Presidente del Collegio dei Revisori è stato eletto Sergio Bucci (professionale), che sarà affiancato dal segretario Maurizio D’Ottavio (professionale) e dal 
componente Roberto Colella (collaboratore).
Infine, nel Collegio dei Probiviri la presidenza è stata affidata a Gianmarco Guazzo, con Giovanni Di Marzo segretario – entrambi sono professionali – ed il collaboratore Pasquale Abiuso componente.
“Il forte abbassamento dell’età media della dirigenza – ha dichiarato Giuseppe Di Pietro – assieme allo spessore professionale
 dei nuovi eletti dell’Assostampa, sono due segnali importanti che ci stimolano ad affrontare con maggior vigore i temi di stringente attualità, che vanno dai pesantissimi tagli occupazionali alla legge per il sostegno alle imprese.
Il Molise – sottolinea il presidente dell’Assostampa – vive una vera e propria emergenza legata al mondo dell’informazione, che aumenta il lavoro irregolare e riduce gli spazi di democrazia. Su questi temi il sindacato unitario dei giornalisti aprirà, a breve, una vera e propria vertenza, nella convinzione che non si tratta di tematiche solo per gli addetti, ma con impatto più vasto sulla civiltà e sul contesto socio-economico del nostro territorio”.

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