L’Odg del Veneto ricorda che i giornalisti non si possono occupare, né prestare volto e voce per iniziative pubblicitarie

Informazione e pubblicità: censurati due direttori

Gianluca Amadori

VENEZIA – Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, presieduto da Gianluca Amadori, ha inflitto la sanzione della censura a due giornalisti professionisti padovani, direttori di due quotidiani, per aver pubblicato e diffuso assieme al giornale una sovra-copertina di quattro pagine senza indicare in maniera adeguata la natura pubblicitaria della stessa.
I due quotidiani erano stati mandati in edicola “avvolti” dal quartino la cui natura è stata ritenuta pubblicitaria/promozionale: i direttori sono stati ritenuti responsabili per non aver evidenziato in maniera adeguata la natura pubblicitaria/promozionale di tale sovracopertina.
La Carta dei doveri impone al giornalista di evitare commistioni tra pubblicità e informazione di garantire la massima trasparenza.
Il capitolo “Informazione e pubblicità” stabilisce: “I cittadini hanno il diritto di ricevere un’informazione corretta, sempre distinta dal messaggio pubblicitario e non lesiva degli interessi dei singoli. I messaggi pubblicitari devono essere sempre e comunque distinguibili dai testi giornalistici attraverso chiare indicazioni. Il giornalista é tenuto all’osservanza dei principi fissati dal Protocollo d’intesa sulla trasparenza dell’informazione e dal Contratto nazionale di lavoro giornalistico; deve sempre rendere riconoscibile l’informazione pubblicitaria e deve comunque porre il pubblico in grado di riconoscere il lavoro giornalistico dal messaggio promozionale”.
L’Ordine dei giornalisti del Veneto ricorda, inoltre, a tutti gli iscritti che i giornalisti non si possono occupare di pubblicità, né possono prestare volto e voce per iniziative pubblicitarie, salvo nel caso in cui le iniziative siano:
– a titolo gratuito;
– rivolte a fini sociali, umanitari, culturali, religiosi, artistici, sindacali;
– prive di ogni carattere speculativo.
I tre requisiti non sono da considerarsi in maniera disgiunta, cioè o l’uno o l’altro, ma devono sussistere tutti e tre congiuntamente.

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