FIRENZE – Un giorno di sciopero immediato dopo che l’Editore ha licenziato il direttore Mauro Tedeschini a seguito delle pressioni di una lobby politica e bancaria, e ciò mentre il giornale dava segnali significativi di successo nelle vendite.
La decisione, improvvisa e assolutamente inattesa, assunta da un editore che peraltro si erge a paladino della diffusione della stampa quotidiana tra i giovani, offende profondamente l’autonomia e la dignità di tutti i giornalisti di un quotidiano protagonista di tutta la storia d’Italia, fino dalla costruzione della unità nazionale.
L’assemblea, in attesa dell’incontro con l’azienda programmato per il 26 aprile, ha inoltre mantenuto il pacchetto di cinque giorni di sciopero proclamati dal coordinamento dei Cdr del Gruppo in reazione alla prima bozza di piano di ristrutturazione che prevede tagli al personale, chiusure di redazioni e uffici di corrispondenza. Un piano che rischia di compromettere ulteriormente la presenza capillare e diffusa sul territorio e la capacità di informare con la consueta completezza e tempestività i lettori.
Il Cdr de “La Nazione”