Decine di giornalisti, politici, amici, accanto ai figli, in Campidoglio, per l’ultimo saluto a Miriam Mafai

“Ciao, mamma. I tuoi figli ti sono ancora addosso”

Francesca Pierleoni

Il presidente della Repubblica davanti al feretro della Mafai

I funerali di Miriam Mafai oggi in Campidoglio

ROMA – “Ciao mamma, buon viaggio, i tuoi figli ti sono ancora addosso”. Così Sara Scalia, figlia di Miriam Mafai, citando una frase della madre, che ricordava in una lettera un viaggio insieme in Francia, l’ha salutata in uno dei momenti più commoventi della cerimonia funebre per la giornalista, oggi a Roma in Campidoglio nella sala della Protomoteca strapiena di colleghi e compagni di lotta politica, molti dei quali già venuti a renderle omaggio ieri nella camera ardente.
Il sindaco della Capitale Gianni Alemanno, i presidenti della Regione Renata Polverini e della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, con Gianni Letta (che con i giornalisti ha ricordato “la lucidità, l’onestà e l’intelligenza” della Mafai), Walter Veltroni, Emma Bonino e Giuliano Amato, hanno seguito la commemorazione, accanto, fra gli altri, al fondatore di “Repubblica” Eugenio Scalfari e all’attuale direttore del quotidiano Ezio Mauro. Di lato al feretro, la famiglia della giornalista, composta fra gli altri, dalle sorelle della Mafai, i figli, i nipoti e i pronipoti, mentre, sul fondo, le corone del Presidente della Repubblica (che ha reso omaggio all’amica ieri alla Camera ardente) e del Comune di Roma.
Fra tanta gente comune, c’erano, fra gli altri, anche i direttori del Tg de La7 Enrico Mentana e di Raitre Antonio Di Bella, dell’Ansa, Luigi Contu, di Rai4 Carlo Freccero. Decine le firme del giornalismo di carta stampata e televisivo italiano, come Furio Colombo, Mino Fuccillo, Paolo Franchi, Mario Pirani, il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini, Mariolina Sattanino, Piero Sansonetti, Valentino Parlato, Antonio Polito, insieme fra gli altri, al segretario generale della Federazione Nazionale Stampa Italiana Franco Siddi, il presidente di Cinecittà Luce Roberto Cicutto, e tanti esponenti della sinistra, da Stefano Rodotà a Anna Finocchiaro, da Claudio Petruccioli a Livia Turco e Giovanna Melandri.

Sara e Luciano Scalia, figli di Miriam Mafai

“Mia madre da qualche mese aveva vinto la sua naturale ritrosia e aveva cominciato a scrivere la sua autobiografia, si era convinta a raccontare i tanti avvenimenti che aveva attraversato – ha detto Sara, la prima a parlare, seguita dal fratello Luciano, durante la cerimonia durata poco più di un’ora -. Il primo capitolo si sarebbe intitolato ‘Mio padre aveva un atlante’, per celebrare l’amore del papà e suo, per i viaggi, che affrontava con curiosità vera e interesse sincero”.
Luciano ha ricordato invece come, dopo la nascita dei suoi figli, il legame burrascoso con sua madre “sia profondamente mutato, unendo all’affetto e all’amore anche un rapporto di simpatia, empatia, amicizia profonda e completa”.
Un accenno anche a come la Mafai si sentisse “estranea alla politica di oggi, mille miglia lontana dal paese reale”. Un rapporto, quello della giornalista con la politica, e con i cambiamenti della sinistra, su cui si è soffermata l’amica Claudia Mancina, che ha definito la Mafai “dolce di cuore e dura di testa”.
Mentre per lo scrittore e giornalista Franco Marcoaldi, la giornalista è stata fino alla fine una “ragazzina vivace e vitalissima – ha detto con la voce rotta -. La sua risata ce la porteremo dentro per sempre”.
Dopo la cerimonia il feretro è stato portato prima al Cimitero di Prima Porta per la cremazione e poi a quello Acattolico per la tumulazione delle ceneri. (Ansa)

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