Angelo Provasoli indicato come nuovo presidente del cda. Il patron di Tod’s sbotta: “Elkann e Pagliaro, due dilettanti allo sbaraglio”

Rcs: il Patto trova l’accordo, ma è scontro con Della Valle

Angelo Provasoli

Diego Della Valle

MILANO – Fumata bianca sulla nuova governance di Rcs. I grandi soci del patto di sindacato hanno trovato, dopo lunghe ore di riunione, l’accordo sul nuovo modello gestionale e sui componenti della lista per il rinnovo del Cda, che avverrà in occasione dell’assemblea del 2/5.
Il nuovo cda, si legge su MF, sarà composto da 12 membri contro gli attuali 22 (compreso il presidente onorario). Il presidente indicato dai pattisti è, come già anticipato da “milanofinanza.it”, l’ex rettore della Bocconi Angelo Provasoli. Con lui saranno indicati in lista Luca Garavoglia (Campari), espressione dell’azionista Fiat, Fulvio Conti (Enel) per Mediobanca, Carlo Pesenti e Paolo Merloni in rappresentanza degli altri soci dei patto. Con loro poi Giuseppe Vita (Axel Springer), Roland Berger, Andrea Bonomi (Investindustrial), l’avvocato Umberto Ambrosoli e l’attuale presidente, Piergaetano Marchetti, che resterà come semplice consigliere.
L’undicesimo candidato proposto dai grandi azionisti sarà il nuovo a.d., figura che andrà individuata entro il 2 maggio e per la quale sono in corsa un paio di candidati tra i quali Giorgio Valerio.
L’ultimo membro del rinnovato cda di Rcs sarà il rappresentante della lista di minoranza che, con ogni probabilità, sarà presentata da Giuseppe Rotelli, azionista fuori dal patto con l’11%.
Alla definizione di questa lista hanno lavorato Mediobanca e Fiat, con la regia di Giovanni Bazoli (presidente del CdS di Intesa Sanpaolo), supportati dalla famiglia Pesenti e dagli altri piccoli soci come Roberto Bertazzoni (Smeg).
Chi invece si è opposto a questa impostazione è stato Diego Della Valle (5,5%), che è anche arrivato ai ferri corti con John Elkann, chiedendo alla fine della riunione del patto di uscire dal sindacato di blocco (che non si scioglierà, ma verrà modificato), per avere mano libera sulla partecipazione e sul capitale del gruppo editoriale. (MF-DJ)
“Sono voluto uscire dal patto di sindacato perché in Rcs ho visto una situazione gestita da un ragazzino e un funzionario con la pretesa di decidere per tutti”. Non usa mezzi termini Diego Della Valle, secondo cui “era in atto il tentativo di Elkann e Pagliaro di mettere il cappello sul Corriere della Sera anche con l’invenzione dei consiglieri indipendenti, tutti uomini legati a loro, mentre io in consiglio volevo gli azionisti. Ma – dice in un’intervista a Repubblica – sono due dilettanti allo sbaraglio”.
Elkann e Pagliaro, rincara il patron della Tod’s, “si sono messi a brigare intorno al patto. Si sono comportati male e finalmente la mia voglia di andarmene è stata premiata. Ma questa vicenda – sottolinea – ha creato molto malumore tra gli azionisti abituati a respirare aria di mercato. Non si può gestire un’azienda così. Fino a martedì non c’erano i nomi né degli indipendenti, né del presidente, né dell’Ad”.
“La battaglia continua e continua con le mani libere”, assicura Della Valle, che in merito alle decisioni di ieri si dice “contento per i giovani confermati, anche se loro non li volevano”, e “dispiaciuto per gente per bene come Bertazzoni e Lucchini, che hanno mostrato sempre grande correttezza e sono stati fatti fuori da un giorno all’altro”. (Ansa)

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