Per Verna (Usigrai) “è l’unica che non compare nell’agenda dell’esecutivo”. Siddi (Fnsi): “A casa il dg Lei”

“La Rai verso il dissesto, caro Governo, e la riforma?”

di Michele Cassano

Carlo Verna

Franco Siddi

ROMA – “Lanciamo al governo la sfida del riformismo. La riforma della Rai è necessaria, eppure è l’unica che non compare nell’agenda di governo”. Così il segretario dell’Usigrai Carlo Verna ha riassunto il senso della manifestazione organizzata dal sindacato dei giornalisti Rai, prima con un dibattito al Teatro Capranichetta, poi con una breve manifestazione davanti alla Camera dei deputati.
“La nostra battaglia è ‘Riprendiamoci la Rai’. Abbiamo dalla nostra la forza degli abbonati e la porteremo con noi in questa vertenza – ha aggiunto Verna -. Siamo per la politica, ma la politica deve occuparsi delle regole, lasciando da parte gestione dell’azienda”.
Diversi i parlamentari presenti all’iniziativa, che ha visto la partecipazione di molti giornalisti e dei vertici della Federazione Nazionale della Stampa.
“La Rai sta andando verso il dissesto – ha detto il segretario Franco Siddi -. La realtà dei conti va oltre il bilancio 2011 e vede un indebitamento che non viene affrontato con un serio progetto di risanamento. Siamo pronti a seguire linee radicali come Fnsi, anche perchè il dg Lei non ha sfruttato le opportunità che aveva e deve andare a casa”.
Una linea sposata dal presidente del sindacato, Roberto Natale, secondo il quale “la scadenza della concessione del 2016 non può essere vista come un appuntamento di routine, ma occorre fare lo stesso percorso di razionalizzazione portato avanti in Gran Bretagna”.
Il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Paolo Butturini, ha invece lanciato un appello per la tutela dei giornalisti Rai non contrattualizzati correttamente.
Il portavoce di ‘Articolo 21’ Giuseppe Giulietti ha annunciato di aver chiesto stamane in Aula “al presidente Fini di accogliere l’appello in rete di ‘Vogliamotrasparenza.it’, con cui professori ed esperti chiedono che nelle nomine delle Authority si esca dalla clandestinità”.
“Temo che le promesse di Monti sulla Rai non avranno seguito – ha affermato Paolo Gentiloni del Pd -, ma mi auguro che noi del Pd non ci adegueremo a questa situazione. Dobbiamo dire ad alta voce che il governo deve portare avanti la riforma”.
Per il collega di partito Giorgio Merlo “l’idea della privatizzazione significa smantellare la Rai ed il commissariamento mi preoccupa perchè non vorrei che con questo governo si trasformasse in un commissario liquidatore”. “Mi auguro che il governo inserisca nei prossimi provvedimenti in Parlamento anche norme sulla Rai – ha detto invece il Pd Vincenzo Vita -, magari procedendo ad un revisione della governance step by step”.
“Non ho mai visto – ha attaccato Enzo Carra dell’Udc – una situazione così piegata sul conflitto di interesse e sul suo detentore come in questa fase, nemmeno quando c’era il governo Berlusconi”.
Per l’ex consigliere Nino Rizzo Nervo “la Rai è in una condizione di emergenza e va considerata come una priorità perchè ha 13.400 dipendenti ed una sua crisi rappresenterebbe un problema non da poco”.
Maurizio Sciarra dei ‘100autori’ ha invece ricordato il calo degli investimenti sulla fiction e sul cinema e criticato “il mercato di scambio tra politica e affari che si è verificato con l’ultimo piano fiction, che grida vendetta”. (Ansa)

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