
Carlo Verna
ROMA – “Come cittadini e come lavoratori della Rai non possiamo rassegnarci all’idea che la stagione delle riforme inaugurata, non senza sacrifici per la collettività dal governo Monti, debba escludere il servizio pubblico a radiotelevisivo. Sul tema della governance della nostra azienda riteniamo peraltro di avere il diritto ad essere riconosciuti come parte sociale”.
Lo afferma in un editoriale sul sito di Articolo21 il segretario Usigrai, Carlo Verna. “Al Presidente del Consiglio – ricorda – rivolgemmo un appello sostenuti da tutti gli enti di categoria in cui in sostanza gli si chiedeva di portare l’Italia in Europa anche per quel che concerne l’indipendenza del suo servizio pubblico.
Speravamo che potesse dichiararsi conclusa la stagione del conflitto di interessi, riemersa drammaticamente negli ultimi giorni con veti e dichiarazioni di sovranità limitata per chi guida il Paese. Siamo certi che Monti non consentirà di far passare il suo Governo per «mezzoriformista», con temi che è libero di trattare e santuari intoccabili.
Crediamo, però, di doverci riproporre protagonisti, anche dopo le 13 tappe in giro per l’Italia di «Riprendiamoci la Rai» con grandi attestazioni di affetto della gente verso l’azienda di viale Mazzini, che tutti insieme a noi vorrebbero diversa, considerandola un bene comune.
Un’esperienza unica, eccezionale di partecipazione. Ecco perchè – spiega – il 28 marzo ovvero nel giorno in cui scadrà il consiglio di amministrazione della Rai, organizzeremo un’altra manifestazione pubblica prima in un teatro e poi in piazza a sostegno di una riforma dell’azienda così ingovernabile”. (TMNews)