Dal 15 marzo, proclamati all’unanimità dall’assemblea contro il rischio di chiusura delle edizioni di Firenze e Arezzo

Cinque giorni di sciopero al “Nuovo Corriere”

Paolo Ciampi

FIRENZE – Il Nuovo Corriere di Firenze e il Nuovo Corriere Aretino rischiano la chiusura. Per questo l’assemblea dei giornalisti e dei poligrafici ha votato all’unanimità un pacchetto di cinque giorni di sciopero, di cui il primo fissato per il 15 marzo, se l’azienda non farà subito chiarezza sul futuro dei posti di lavoro e delle edizioni del giornale.
Giornalisti e poligrafici hanno richiesto un incontro urgente all’amministratore Michele Polacco per avere chiarimenti sulle prospettive aziendali e sul piano industriale di riorganizzazione e di rilancio, ancora atteso a distanza di mesi dalla chiusura delle edizioni di Prato, di Lucca e della Versilia.
Prioritaria resta la salvaguardia dei posti di lavoro e la difesa della dignità professionale, alla luce dei contratti a termine scaduti e non rinnovati e di quelli prossimi alla scadenza, e ugualmente decisiva la questione del pagamento dei compensi ai collaboratori, in ritardo ormai di mesi.
L’assemblea, alla presenza dei rappresentanti di Assostampa Toscana Paolo Ciampi e Nazzareno Bisogni, ha inoltre dato mandato al Cdr e al Delegato Slc per gli ulteriori quattro giorni di sciopero, condizionati dall’avvio di un serio confronto con l’azienda, visto che a meno di un mese dall’assemblea dei soci che deciderà il futuro de Il Nuovo Corriere di Firenze e de il Nuovo Corriere Aretino, giornalisti e poligrafici delle due testate ancora non sanno quale sarà il loro destino.

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