
Paolo Ciampi, presidente Ast
AREZZO – “Una storia esemplare del Far West che caratterizza la parte peggiore del sistema televisivo toscano, quella rappresentata da ‘Tv1’, ultima gravissima vicenda in una sequenza che in questi ultimi mesi ha investito altre emittenti come ‘Canale 10’ e ‘Teletirreno’, con un denominatore comune rappresentato da assenza di regole e di controlli, comportamento inaccettabile di sedicenti imprenditori, espulsione dal lavoro delle migliori professionalità giornalistiche e non”. Con queste parole l’Associazione Stampa Toscana stigmatizza quanto accaduto nell’emittente televisiva ‘Tv1” di Montevarchi (Arezzo): cinque giornalisti, sui 7 della redazione, licenziati in tronco, “senza preavviso, né spiegazioni”.
Licenziamenti che il Sindacato dei giornalisti della Toscana, che stamane ha tenuto una conferenza stampa sulla vicenda, sottolinea essere “avvenuti fuori da ogni procedura, in un’azienda di cui non è dato conoscere gli organici, ma che risulta sopra i 15 dipendenti”.
Dunque, a tutela di Giustino Bonci (da 26 anni volto di ‘Tv1’), Maria Rosa Di Termine, Nicoletta Alamanni, Samuele Bartolini e Antonio Lionetti, i 5 colleghi fatti fuori dall’azienda, “impugneremo i licenziamenti – fa sapere l’Ast -, verificheremo con molta attenzione il comportamento antisindacale e chiederemo all’Ordine dei giornalisti di attivarsi per valutare il comportamento e la deontologia professionale del direttore e anche altre circostanze, quale il fatto che un’emittente storica quale ‘Tv1’ nei i suoi organici non abbia mai prodotto un giornalista professionista”.
In particolare, nell’incontro di stamane, il presidente dell’Assostampa Toscana, Paolo Ciampi, (presente anche il vice, Sandro Bennucci) ha sottolineato che “quanto compiuto da Tv1 contro i suoi dipendenti è completamente al di fuori di ogni norma di legge ed è tanto più grave perchè, a quanto emerge dai bilanci che abbiamo potuto vedere, l’azienda é economicamente sana e niente affatto in crisi. Faremo tutto quello che è in nostro potere per arrivare al reintegro di questi lavoratori”.
L’associazione Stampa Toscana ha assicurato, inoltre, “che chiederà a ogni istituzione, ente, associazione di non finanziare più in nessun modo Tv1, fino a che le regole non saranno ripristinate, nella convinzione che un’informazione sana e trasparente è nell’interesse di tutti. Chiederemo anche al Corecom di fare la sua parte”.
Dal canto loro, i giornalisti licenziati hanno spiegato di essere stati licenziati “per essersi rifiutati di accettare il taglio, in media, del 50% dello stipendio e delle ore lavorative”, aggiungendo anche che “i vertici aziendali hanno deciso di non accettare un accordo sindacale per avviare un periodo di cassa integrazione in deroga”.
Non solo: “La proprietà – hanno illustrato stamane ai colleghi i 5 giornalisti – ha parlato di crisi e difficoltà economiche, ma dal giorno successivo al nostro licenziamento, a quanto ci risulta, ha cominciato a diffondere annunci nei quali si offre lavoro per giornalisti pubblicisti”.