Oggi a Roma un forum promosso dall’Ansa sul “ruolo dei media nel nuovo dialogo fra le due sponde” del Mediterraneo

La sfida dei giornalisti per capire la Primavera araba

Il ministro tunisino Rafik Ben Abdesalem con il collega italiano Giulio Terzi

ROMA – La sponda sud del Mediterraneo è cambiata con la Primavera araba, e cambierà ancora a lungo. Ma cosa sia diventata, è difficile dirlo. La nuova frontiera della democrazia, una roccaforte del fondamentalismo islamico, il nuovo inferno dei conflitti etnici e confessionali? Oppure tutte queste cose insieme? Rispondere a questa domanda è una sfida notevole. Per di più, la situazione è in continuo divenire, è tutto fuorché stabile.
Eppure, bisogna provare a dare una risposta, perché solo sapendo in che contesto ci si muove, ci si può comportare di conseguenze.
Gli italiani e gli europei hanno ovviamente tutto l’interesse a capire quello che è successo e quello che succederà nella sponda antistante vista la vicinanza georgrafica, economica e culturale.
In questa sfida a comprendere, i giornalisti sono in prima fila. Su entrambe le sponde del Mediterraneo. Sono loro che devono far capire alle opinioni pubbliche quello che sta succedendo, sono loro che devono fornire alla gente il materiale per farsi delle idee.
Ma, per fare questo, devono prima cambiare loro. Sulla sponda sud, i cronisti devono liberarsi delle cattive abitudini inculcate dalle dittature, devono imparare a raccontare il vero e non a fare propaganda per questo o per quello. Sulla sponda nord, gli operatori dei media devono superare i pregiudizi e gli schemi mentali dell’occidente (esempio tipico il luogo comune laici-buoni, islamici-cattivi) e devono sforzarsi di comprendere un mondo che non ragiona come il loro, e non per questo ha torto.
L’Ansa, particolarmente attiva nell’area con il suo servizio multilingue per il Mediterraneo, AnsaMed, ha voluto dare il suo contributo a questa sfida di comprensione: oggi, martedì 21 febbraio, organizza al Ministero degli Esteri, dalle 15.30, il forum “La primavera araba un anno dopo. Il ruolo dei media nel nuovo dialogo fra le due sponde”.
L’iniziativa segue la riunione dei ministri del Dialogo del Mediterraneo Occidentale (5+5), che si tiene oggi. Al forum, moderato dal responsabile dell’Area internazionale dell’Ansa, Stefano Polli, parleranno giornalisti delle due sponde: francesi, egiziani, spagnoli, marocchini, italiani, libanesi, greci, palestinesi. Tutti quanti, proveranno a raccontare come si racconta un mondo che cambia.
La fine dei regimi di Gheddafi, Mubarak e Ben Alì, segna un passaggio storico che cambia totalmente la situazione regionale.
Si tratta di un cambiamento ancora in corso e con molti punti interrogativi, a cominciare proprio dall’Egitto, dove si sta svolgendo il lungo processo elettorale con tensioni, scontri e incognite sul ruolo futuro dei militari. Allo stesso modo, non è ancora chiaro quale sarà l’assetto finale della Nuova Libia, mentre tutto da scrivere è il capitolo che riguarda la Siria, con la comunità occidentale che spinge per un cambiamento al vertice, ma senza riuscire a trovare un punto di intesa all’Onu, per l3opposizione di Russia e Cina.
Un confronto più che necessario, dunque: si tratta di una situazione che, oltre a cambiare gli equilibri regionali, può incidere fortemente sui rapporti internazionali. (Ansa)

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