Tante le reazioni anti-chiusura: dalla campagna “1000 per 1000” alla valanga di messaggi di politici e lettori

L’appello de “il manifesto”: “Noi ci siamo e voi?”

La prima pagina di oggi de “il manifesto”

ROMA – All’indomani della conferenza stampa con cui ha chiesto ai lettori di andare in edicola tutti i giorni, “il manifesto”, sotto l’ombra della liquidazione coatta amministrativa, esce col titolo “Noi ci siamo e voi?” con un grande pupazzo di neve con una copia del quotidiano sotto il gelido braccio.
Una foto, si specifica, inviata da tre lettori dell’Aquila.
“Dodicimila euro arrivati via internet e una valanga di messaggi di solidarietà accompagna l’annuncio della liquidazione amministrativa del manifesta” si legge nella didascalia.
“Lettori, associazioni, politici, sindacalisti, rispondono alla ‘campagna acquisti’. La nostra scommessa si gioca in edicola”. L’editoriale di Valentino Parlato poi lancia l’iniziativa “Mille per mille”: “Mille lettori del manifesto che sottoscrivono ciascuno 1.000 euro (e chi non li ha, un abbonamento). Mille per mille è un milione che in questo momento è di straordinaria importanza”.
Insomma, come detto anche ieri in conferenza stampa, la battaglia sta nel riconquistare ogni giorno, tutti i giorni, il pubblico di lettori affezionati che negli ultimi anni per dirla col direttore Norma Rangeri comprano il “quotidiano comunista” magari “due o tre volte la settimana”.
Al di là del drammatico effetto dei tagli all’editoria, sui motivi del calo delle vendite si può discutere: dalla crisi economica, alla concorrenza di altre testate come “Il Fatto”.
Comunque a parte la “campagna acquisti”, il giornale guidato dalla cooperativa dei giornalisti punta anche a fare pressione sul governo.
Difatti nelle pagine interne sono riportati parecchi messaggi di affezionati lettori o quantomeno di estimatori.
Così Enrico Letta via twitter: “Il manifesto va salvato. Varie volte non lo condivido ma saremmo tutti più poveri se chiudesse. Un appello al quale seguirà un gesto”.
Ci sono poi i messaggi di Pietro Ichino, Stefano Fassina, sindacalisti Cgil e Fiom, “Noidonne”. Ma anche una lettera di Patrick Le Hyaric, direttore del quotidiano comunista francese “L’Humanité” (“Apprendo con stupore e collera… Nessuna democrazia può tollerare questa ondata di distruzione di giornali che si abbatte sull’Europa”).
E poi il messaggio del governatore della Puglia Nichi Vendola: “Cari compagni e care compagne, il manifesto ha bisogno di noi e ci siamo. Ma noi abbiamo bisogno del manifesto… Ci uniamo al vostro appello: il governo Monti si muova”. (TmNews)

Un commento:

  1. Antonio La Tella

    Sottoscrivo a piene mani l’appello a sostegno del Manifesto, libera palestra di una sinistra che non mi appartiene ma che merita rispetto.
    E va difesa senza riserve come condizione della libertà di tutti e di ciascuno.

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