E’ “Tutuklu Gazete” (Giornale prigioniero), per denunciare le anomalie della giustizia

Turchia: giornale dal carcere

ANKARA – E’ stato pubblicato, ed è già al suo secondo numero, l’annunciato periodico scritto da giornalisti in attesa di processo in Turchia per richiamare l’attenzione su questo anomalo effetto del sistema giudiziario turco.
La pubblicazione di 16 pagine si chiama “Tutuklu Gazete” (“Giornale prigioniero” o “incarcerato”) e, come segnalano vari siti, è stato allegato ieri in centomila copie ad alcuni quotidiani. Lo hanno redatto 43 giornalisti in carcere assieme ad altri due da poco rilasciati e a due firme “ospiti”.
“Se sono libero, e tu sei libero, allora seremo tutti liberi; altrimenti siamo tutti prigionieri”, ha scritto, fra gli altri, Nedim Sener, un giornalista investigativo scomodo, vincitore di un premio internazionale, ma sotto processo, in carcere, con l’accusa di partecipazione ad un tentativo di colpo di Stato.
“Siamo giornalisti, non terroristi”, è stato scritto in un titolo del giornale cui ha collaborato anche Mustafa Balbay, un giornalista eletto nelle file dell’opposizione, ma al quale è stata negata l’immunità parlamentare perché accusato dello stesso presunto complotto per il quale è in carcere Sener (il piano dell’organizzazione Ergenekon). (Ansa)

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