
Lorenza Lei
ROMA – Quasi un “miracolo” del direttore generale, Lorenza Lei: la Rai chiude il bilancio 2011 in pareggio. Era da cinque anni che la grande azienda del servizio pubblico radiotelevisivo non realizzava un risultato simile, sino ad oggi nell’ultimo quinquennio si chiudeva sempre in “rosso”. Il pareggio di bilancio 2011 é stato approvato dal Cda.
Inoltre lo stesso cda ha dato il via libera al budget 2012 che prevede non solo tagli alle spese, ma anche il consolidamento di sviluppo dell’azienda tale da raggiungere un sostanziale pareggio anche nell’anno pari, notoriamente il più pesante dal punto di vista finanziario per la Rai perché ci sono già in partenza milioni di euro da iscrivere in uscita a causa dei diritti sportivi, per eventi che cadono solitamente negli anni pari. E nel 2012 ci saranno le Olimpiadi di Londra e la fase finale degli Europei di calcio in Ucraina e Polonia: solo per questi due eventi il bilancio partirà con una spesa di almeno 150 milioni di euro.
Il progetto del direttore generale, in carica da soli sette mesi, sia per l’immediato che per il breve futuro ha trovato quindi ampio sostegno del cda, che ha riconosciuto lo sforzo straordinario immaginato per il prossimo anno per garantire prospettiva all’azienda di viale Mazzini.
La “quadratura” dei conti é stata possibile grazie ad una prima manovra di risparmio di 70 milioni di euro per il 2011, varata qualche mese fa, ed anche agli ulteriori risparmi previsti per il 2012 che si sostanzieranno, in primo luogo, mediante misure di gestione virtuose di lotta agli sprechi.
In questo modo l’azienda raggiungerà l’equilibrio contabile anche in un anno appunto pari e in prospettiva un utile in quello a seguire, dispari, cosi’ da poter ridimensionare se non proprio ripianare l’esposizione finanziaria della Rai.
Per il direttore generale sicuramente un successo di forte spessore, quasi a coronare questo periodo di conduzione, ed anche per il cda la soddisfazione di aver dato l’apporto finale e decisivo ad una complessa operazione tesa a ridare slancio alla Rai. (Agi)