In 500 confezionano il 90 percento del giornale on line, ma quando si libera un posto vengono completamente ignorati

Assunzioni a “Il Messaggero”: collaboratori in rivolta

La sede del Messaggero a Roma

ROMA – Dal primo dicembre al sito “Il Messaggero.it” è cambiato il caporedattore. Il direttore Mario Orfeo gli ha dato “carta bianca” per potenziare il quotidiano online da sempre poco curato dall’azienda e, non temiamo smentite, tra i peggiori per grafica e non solo tra i principali quotidiani italiani.
Bene, in una qualsiasi azienda normale si sarebbe proceduto ad una selezione basata anche sui collaboratori e sul personale interno. Si sarebbe pubblicizzata la ricerca di personale (chiedere di mettere un bando pubblico come al “Corriere.it” sarebbe pura fantascienza, ce ne rendiamo conto) anche informando i capiredattori per vedere se c’era qualche collega collaboratore che, per preparazione, bravura, anzianità di servizio e fedeltà all’azienda potesse quanto meno ambire ad un colloquio. 
Invece niente.
Nel giro di qualche giorno sono spuntati due contratti a tempo determinato nei confronti di altrettanti colleghi che non hanno mai scritto una sola riga per questo giornale. Nessuno di noi sapeva nulla, a nessuno è stato chiesto di presentare almeno una candidatura formale. Ci sono passati sopra, col consenso evidentemente anche dei capiredattori, come se nulla fosse. E come fanno sempre.
Non sta certo a noi giudicare la preparazione delle due new entry che, siamo convinti, è di alto livello. Tuttavia siamo stanchi, esasperati e arrabbiati perché da anni ci viene chiesto l’impossibile senza alcun riscontro, né di natura economica, né giuridica.
Ben consapevoli che è facoltà del Direttore responsabile, Mario Orfeo, assumere liberamente i giornalisti, tuttavia chiediamo allo stesso Direttore di sospendere immediatamente le future assunzioni alla redazione web e convocare quel tavolo di concertazione che per ben due volte è stato chiesto dai segretari delle Associazioni di stampa regionali di Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria e a cui il Direttore non ha mai voluto rispondere.
Un tavolo sollecitato proprio per discutere delle condizioni dei collaboratori che confezionano il 90% del giornale e di conseguenza del futuro di una testata storica, qual è Il Messaggero. Ci auguriamo che questo silenzio assordante venga interrotto al più presto e che Orfeo organizzi prima di Natale un incontro con i segretari delle Associazioni di stampa regionali affinché anche ai collaboratori possa essere data la possibilità di partecipare ai colloqui di lavoro per la redazione web.
In attesa che il Direttore convochi il Coordinamento e il Sindacato, poniamo a Orfeo non 10 domande, ma solo la metà.
1) Possibile che su 500 collaboratori che quotidianamente riempiono un gran numero delle pagine del giornale (soprattutto delle cronache locali, le uniche che ancora tirano copie e che attirano pubblicità) nessuno possedesse almeno un requisito?
2) Quali arcane competenze si dovranno maneggiare mai per gestire e produrre i contenuti di un quotidiano online come quello del Messaggero?
3) A qualcuno nell’azienda è passato anche solamente per l’anticamera del cervello che, su 500 persone, ce ne potevano essere di papabili candidati?
4) E perché non si è rispettata anche l’anzianità di servizio di chi collabora da tanti, troppi anni e che spesso ha maturato nel corso del tempo anche competenze per il web?
5) Sarebbe disposto il nostro Direttore a lavorare, come noi facciamo da molti anni, per meno di 500 euro al mese, senza alcun rimborso spese e vedendosi magari pubblicati i propri articoli anche su altre edizioni, web compreso, senza alcuna informazione preventiva e senza alcun riscontro economico?
La dignità ci spinge, inoltre, a lanciare un grido d’allarme e di aiuto a tutti i colleghi collaboratori de Il Messaggero (di tutte le regioni in cui il giornale è presente) a cui chiediamo, anche in forma anonima, di inviarci le loro storie e le loro esperienze con questa testata.
Tutte le mail (che potete mandare a collaboratori.messaggero@gmail.com) verranno raccolte dal Coordinamento e consegnate, come regalo di Natale, al Direttore Orfeo, al Cdr del giornale, all’Ordine nazionale dei giornalisti e a quelli regionali di Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, alla Federazione nazionale della stampa e alle Associazioni regionali, al Presidente dell’Inpgi, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro del Lavoro, ai Governatori di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo e al Presidente della Repubblica che, ci piace ricordalo, ha insignito il nostro editore, Francesco Gaetano Caltagirone, con l’onorificenza di cavaliere del lavoro.
Il capo dello Stato, ne siamo certi, non sapeva però come il cav. Caltagirone, tratta i suoi collaboratori.

Coordinamento Collaboratori de “Il Messaggero”

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