Ecco come il Governo tecnico farà cassa: Ici sulla prima casa, rincaro dell’Iva e una bella stangata sull’anzianità

Con questa Manovra non ci resta che piangere

Elsa Fornero: sincera commozione o lacrime di coccodrillo?

ROMA – Torna l’Ici-Imu sulla prima casa; stangata su auto di lusso, yacht e aerei; “una tantum” per i capitali scudati; stretta sulle pensioni; sgravi per le imprese. Sono i punti principali della manovra da 30 miliardi di euro, 12-13 mld di riduzione di spese e il resto di aumento delle entrate, varata dal Consiglio dei ministri. E, a sorpresa, niente super-Irpef per l’aliquota massima del 43%, come invece risultava dalle bozze del decreto legge fino a ieri pomeriggio.
La manovra si articola in tre capitoli: bilancio pubblico, previdenza e sviluppo. La parte relativa al mercato del lavoro dovrebbe essere affrontata in un secondo tempo.
Ecco, nel dettaglio, tutti i provvedimenti approvati ieri dal Consiglio dei ministri:

FISCO
– NIENTE AUMENTO IRPEF: Nessuno degli aumenti ipotizzati è stato approvato, né sull’aliquota del 41 né del 43%.
– TORNA ICI-IMU; RENDITE +60%. Sulle prime case sarà al 4 per mille, sulle altre al 7 per mille. Con la rivalutazione delle rendite l’intervento vale 10-12 miliardi di euro. Aumenterebbe di circa il 60% la base imponibile Ici. Esenzione fino 200 euro per le prime case.
– TASSA LUSSO SU AUTO, BARCHE, AEREI. Sulle auto si pagherà un bollo più alto a partire da 170 chilowatt (20 euro a chilowatt oltre i 170); per i natanti si applicherà sul posto barca, anche per lo stazionamento di un giorno; per gli aerei varierà in base al peso.
– ADDIZIONALI. Per le regioni è previsto un aumento dell’aliquota addizionale Irpef dallo 0,9% all’1,23%.
– ACCISE BENZINA. Le Regioni potranno finanziare il trasporto pubblico locale con una accisa sui carburanti: +1 centesimo al litro.
– UNA TANTUM SU CAPITALI SCUDATI. L’imposta è dell’1,5%.
– RINCARO IVA SE NO RIFORMA FISCO. Da settembre 2012 le aliquote Iva del 10 e del 21% sono incrementate di 2 punti. Si tratta di una clausola di salvaguardia che sostituisce il taglio lineare previsto per le agevolazioni fiscali.
– TRACCIABILITA’ 1.000 EURO. Scende la soglia oltre la quale non è possibile pagare in contanti.
– CONTI CORRENTI. Norme più efficaci per il controllo dei movimenti finanziari.
– BOLLO TITOLI. Arrivano nuovi interventi in materia di imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti finanziari.

IMPRESE E SVILUPPO
– PATRIMONIALIZZAZIONE. Arriva l’Ace, l’Aiuto alla Crescita Economica, una misura che incentiva la capitalizzazione delle imprese. Ci sarà anche nuovo credito per i fondi di garanzia per le pmi.
– SGRAVI IRAP. Sarà possibile scontare dall’Ires la quota di Irap riferita al costo del lavoro. Per l’internazionalizzazione arriva il “nuovo Ice”. Anche interventi per il risparmio energetico.
– GARANZIA STATO SU PASSIVITA’ BANCHE. Il ministero dell’Economia “è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane, con scadenza da tre mesi fino a cinque anni”.
– LIBERALIZZAZIONE FARMACI FASCIA “C”. Saranno venduti anche nelle parafarmacie. Nuove regole per l’apertura di farmacie: il numero delle autorizzazioni sarà stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 4.000 abitanti.
– TRASPORTI. In arrivo una apposita Autorità.

SPESA
– ENTI LOCALI, -5 MLD. E’ il contributo che pagheranno Regioni, Province e Comuni.
– MINISTRI, NIENTE DOPPIO STIPENDIO. Vale anche per i sottosegretari.
– PROVINCE, CAMBIA ORGANIZZAZIONE. Ridotti membri dei consigli, eliminate le giunte.
– VIA INPDAP E ENPALS. Sono soppressi e le relative funzioni sono attribuite all’Inps.
– SCURE SU AUTORITA’. Dalla Consob all’Antitrust è previsto un calo del numero dei componenti.

PENSIONI
– CONTRIBUTIVO PER TUTTI. Sarà esteso pro rata.
– ADDIO FINESTRE. Abolite le cosiddette finestre mobili che saranno assorbite nell’età effettiva di pensionamento. Le donne andranno in pensione di vecchiaia dal 2012 a 62 anni e nel 2018 a 66. L’età di 66 anni per la vecchiaia è prevista da subito anche per gli uomini. I lavoratori autonomi andranno in pensione dal 2012 a 66 anni e sei mesi; le lavoratrici autonome a 63 anni e sei mesi.
– ABOLITE QUOTE ANZIANITA’. Le quote per le uscite per la pensione di anzianità sono state abolite. Si uscirà solo con 41 anni e 1 mese per le donne e 42 anni e 1 mese di contributi per gli uomini.
– ADDIO ANZIANITA’, SI CHIAMERA’ “ANTICIPATA”. Cambia la denominazione.
– PEREQUAZIONE ASSEGNI FINO A 960 EURO. La rivalutazione piena rispetto all’inflazione nel 2012 sarà prevista solo per le pensioni di importo doppio rispetto alla minima che è di 480 euro. Gli altri assegni saranno congelati.
– PIU’ CONTRIBUTI PER AUTONOMI E AGRICOLTORI. Per artigiani e commercianti aumentano di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22%. Verranno rideterminate anche le aliquote contributive pensionistiche nel settore agricoltura.
– PENALIZZAZIONI PER CHI ESCE PRIMA 63 ANNI. Per chi esce in pensione anticipata (quindi con almeno 42 anni e 1 mese di contributi se uomini) prima dei 63 anni di eta’ dal 2012 avrà una penalizzazione sulla quota liquidata con il retributivo del 3% per ogni anno di anticipo.
– CONTRIBUTO SOLIDARIETA’. Interesserà le pensioni più alte. (Ansa)

Alessia Tagliacozzo

ROMA – Estensione del metodo contributivo a tutti i lavoratori, aumento dell’età di vecchiaia per le donne del settore privato, abolizione delle finestre mobili (e assorbimento di questi periodi nell’età effettiva di pensionamento), aumento delle aliquote sugli autonomi ma soprattutto una vera e propria stangata sulle pensioni di anzianità: sono queste le principali misure previste per la riforma della previdenza prevista dalla manovra correttiva presentata oggi dal Governo alle parti sociali alla quale si aggiunge un blocco della rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione per il biennio 2012-2013 con la sola esclusione dei trattamenti al minimo (467 euro al mese nel 2011). Ecco in sintesi le principali novità della manovra in materia previdenziale:

– ADDIO ALLA FINESTRA MOBILE, SARA’ ASSORBITA NELL’ETA’ EFFETTIVA: scompare il meccanismo della “decorrenza” di 12 mesi per i dipendenti e 18 per gli autonomi previsto dalla manovra 2010 a partire dal 2011 che allungava di fatto i tempi per l’accesso al pensionamento. Il periodo sarà però assorbito nei requisiti che per la vecchiaia degli uomini dipendenti saranno dall’anno prossimo quindi pari a 66 anni (65 anni attuali più 12 mesi di finestra). Gli autonomi andranno in pensione a 66 anni e mezzo (andavano a 65 ma a questi si aggiungevano 18mesi di attesa di finestra mobile).

– AUMENTO ETA’ DONNE PRIVATO, IN VECCHIAIA A 62 ANNI NEL 2012: si accelera sull’aumento dell’età di vecchiaia delle donne dipendenti del settore privato. Dal 2012 andranno in pensione a 62 anni mentre entro il 2018 saranno a quota 66 come gli uomini e le donne del settore pubblico (a 66 anni dal 2012). Lo scalino tra 2011 e 2012 sarà quindi di due anni dato che quest’anno le donne dipendenti del settore privato uscivano a 60 anni più 12 mesi di finestra mobile (quindi a 61).

– STANGATA SU ANZIANITA’: sono abolite le cosiddette quote (età più contributi) e per i dipendenti dal 2012 sarà possibile uscire dal lavoro in anticipo rispetto all’età di vecchiaia solo con almeno 41 anni di contributi per le donne e 42 per gli uomini. Al momento gli anni di lavoro necessari per andare in pensione indipendentemente dall’età anagrafica erano 41 per uomini e donne (40 più la finestra mobile). Per gli autonomi si andrà in pensione prima dell’età di vecchiaia con 41 anni e mezzo di contributi per le donne e 42 e mezzo per gli uomini. Sparisce il termine anzianità, si chiamerà pensione anticipata.

– AUMENTO ALIQUOTE AUTONOMI: E’ previsto un aumento delle aliquote contributive degli autonomi di 0,3 punti ogni anno per arrivare a due punti in più nel 2018 (adesso sono al 20-21% per i commercianti e gli artigiani a fronte del 33% dei dipendenti)

– FASCIA FLESSIBILE PER PENSIONAMENTO: per le donne sarà prevista una fascia flessibile per il pensionamento tra i 63 e i 70 anni mentre per gli uomini sarà tra i 66 e i 70. Ci saranno vantaggi per chi esce più tardi e penalizzazioni per chi esce dal lavoro prima.

– CONTRIBUTIVO PER TUTTI: sarà esteso a tutti il metodo contributivo pro rata, anche quindi a coloro che avendo cominciato a versare contributi prima del 1978 avevano mantenuto il più generoso metodo retributivo. Per questi lavoratori il nuovo meccanismo varrà dal 2012 quindi gli anni di lavoro fino al 2011 saranno calcolati con il retributivo

– BLOCCO RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI OLTRE 467 EURO AL MESE: le pensioni in essere saranno congelate per il 2012 e il 2013 rispetto all’inflazione. Saranno salve solo quelle fino al minimo (467,42 euro) che avranno la rivalutazione piena mentre sarà prevista una rivalutazione al 50% per quelle fino a due volte il minimo (935 euro al mese). Nessuna rivalutazione per gli assegni oltre questa cifra. (Ansa)

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