
Antonio Angelucci
ROMA – E’ stata annullata la multa per poco più di 103mila euro inflitta dall’Agcom all’imprenditore Antonio Angelucci per violazione dell’obbligo di comunicare il controllo delle società editrici dei quotidiani “Libero” e “il Riformista” almeno dal 2006 al 2010.
La II sezione del Tar del Lazio, infatti, ha ritenuto illegittima la sanzione perché votata in assemblea senza la maggioranza prevista dalla normativa, nonché adottata in violazione del diritto di difesa. Era il 2010 quando l’Agcom intese verificare l’esistenza di una situazione di controllo o di collegamento tra le due testate, alla luce della pubblicazione di alcuni articoli di stampa, secondo i quali la proprietà e la gestione di entrambe facevano capo ad Angelucci.
Il 26 luglio 2010 furono contestate una serie di violazioni; il 9 febbraio 2011, l’imprenditore fu sanzionato. Angelucci si è rivolto al Tar lamentando che la sanzione non era stata approvata dalla maggioranza dei consiglieri presenti nell’adunanza e che non gli era stato consentito di difendersi.
Per il Tar, essendo presenti nell’adunanza sono nove membri, “il quorum per l’approvazione non è stato raggiunto”. Quindi, la sanzione deve essere annullata “perché adottata “in difformità (e cioé in violazione) alla norma che disciplina la formazione della maggioranza per l’approvazione delle delibere”. Per il Tar, inoltre, ha ragione Angelucci a sostenere di non aver potuto esercitare compiutamente il diritto di difesa.
“Nel nostro ordinamento – scrivono i giudici – il diritto di difesa è inviolabile, e nei procedimenti sanzionatori non si esaurisce nella nomina di un difensore e/o nella presentazione di memorie”, essendo “pacificamente ritenuto un principio fondamentale ed inviolabile quello secondo cui al diretto interessato non può essere negato il diritto di parlare se lo richieda”.
Con riferimento alle posizioni dei due giornali, il Tar ha annullato il provvedimento con il quale nel frattempo è stato dato corso alle procedure per l’annullamento dei decreti di erogazione dei contributi per l’editoria. (Ansa).