Sabato 3 dicembre la consegna ai due giornalisti calabresi. Premio alla carriera a Gian Antonio Stella

“Montanelli Giovani” a Danilo Chirico e Alessio Magro

Danilo Chirico e Alessio Magro

Gian Antonio Stella

FUCECCHIO (Firenze) – Saranno consegnati sabato prossimo, 3 dicembre, alle ore 11, i premi di scrittura intitolati a Indro Montanelli, istituito nel 2001 e arrivati oggi alla quinta edizione. La cerimonia si svolgerà presso la Tinaia del Complesso Corsini, a Fucecchio, e vedrà come protagonisti, oltre ai vincitori, alcuni illustri ospiti tra cui il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli, il presidente onorario dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatini, e il noto cantante Gino Paoli, che leggerà una selezione di testi dei vincitori.
Il premio “alla carriera” sarà consegnato a Gian Antonio Stella, editorialista del Corriere della Sera e autore di numerosi articoli, saggi e libri, tra cui il notissimo “La casta”, scritto con Sergio Rizzo (oltre 1.200.000 copie vendute).
Il Premio “Giovani”, andrà al libro “Dimenticati. Vittime della ‘ndrangheta” (Castelvecchi Editore), dei giornalisti calabresi Danilo Chirico e Alessio Magro, un’ampia ricerca sui crimini dell’associazione mafiosa che ha ormai spinto i propri tentacoli ben oltre la Calabria, come attestano anche le più recenti cronache giudiziarie.
Nella scelta dei vincitori la giuria ha tenuto in considerazione il tema previsto nel bando dell’edizione 2011, che, prendendo spunto da una frase di Indro Montanelli, si riferiva liberamente allo spirito del 150° dell’Unità d’Italia:
“A fare l’Italia alcuni pochi italiani ci sono, senza e contro i più, riusciti. A fare gl’italiani, l’Italia, in centocinquant’anni, non c’è riuscita; anzi non ci s¿è nemmeno provata”. Da “La stanza di Montanelli”, (Corriere della Sera, 19 giugno 1997).

Italiani oggi. Cronache, inchieste, ritratti da un paese tra sfiducie e voglia di speranza.
Non c’è dubbio che Gian Antonio Stella abbia efficacemente ritratto aspetti (negativi, ma anche positivi) degli Italiani di oggi, sia nei suoi libri sia attraverso il reportage da lui pubblicato a puntate sul “Corriere della Sera” proprio in occasione del 150° dell’unità italiana. Strettamente attinente al tema anche il libro di Magro e Chirico, che fotografa la drammatica situazione creatasi in Calabria per la presenza della ‘ndrangheta, i cui crimini sono ricostruiti attraverso le numerose vicende personali delle vittime, lasciando tuttavia aperta la porta alla speranza, incarnata da tutti coloro che non si lasciano intimidire e scelgono di restare nella propria terra alla ricerca di un riscatto.
Il Premio Nazionale di Scrittura intitolato a Indro Montanelli, giunto alla quinta edizione proprio nell’anno in cui si ricorda il decimo anniversario della scomparsa del grande giornalista fucecchiese, si distingue, tra l’altro, per il prestigio della giuria, che era quest’anno formata da Francesco Sabatini (per l’Accademia della Crusca), Ferruccio de Bortoli (delegato dalla Fondazione Montanelli Bassi), Paolo Mieli (delegato dalla Fondazione Corriere della Sera), Mons. Marco Ballarini (Biblioteca Ambrosiana di Milano) e Giovanni Sartori (Accademico dei Lincei). Il Premio vuole inoltre incoraggiare i giovani più promettenti che hanno intrapreso la carriera giornalistica, assegnando un premio di 7500 euro a chi, non avendo ancora compiuto i 35 anni al momento del bando, mostra particolari capacità di scrittura ed efficacia nella comunicazione. Dunque un premio che non è semplicemente giornalistico, ma che guarda in particolare alla qualità dei testi, siano essi articoli di quotidiani e periodici, saggi o libri, come nel caso dei vincitori dell’edizione del 2011.

I vincitori

Gian Antonio Stella
Inviato ed editorialista del Corriere della Sera, è autore di numerosi articoli, saggi e libri di politica, cronaca e costume. Tra i titoli più fortunati ricordiamo La casta (2007) scritto con Sergio Rizzo, che, con oltre 1.200.000 di copie vendute e ben 22 edizioni, è stato uno dei libri di maggior successo degli ultimi anni. Si è anche occupato dei problemi dell’emigrazione italiana all’estero con il libro “L’Orda” (2003). Nel 2005 ha esordito nella narrativa con il romanzo Il maestro magro. Ha scritto anche articoli e saggi sul patrimonio storico e ambientale italiano, pubblicando recentemente “Vandali. L’assalto alle bellezze d’Italia” con Sergio Rizzo (2011).

Danilo Chirico
Nato a Reggio Calabria il 20 aprile 1977, iscritto nell’Elenco Professionisti dell’Ordine e del Sindacato dei Giornalisti della Calabria dall’11 febbraio 2004, è coordinatore della redazione del nuovo Paese Sera – mensile e quotidiano web – ed è presidente dell’associazione antimafie daSud. Autore e voce della trasmissione “Mammasantissima”, in onda su Radio Popolare Roma, collabora con giornali e riviste, tra cui “Il Manifesto” e “Repubblica.it”. Ha scritto opere dedicate ai problemi della Calabria, documentari per Rainews24 e Current tv e, dal 2005, è tra gli autori del Rapporto Ecomafia. Dal 2010 cura la collana Corsari incentrata sui nuovi modi di raccontare il Sud (Round Robin Editrice).

Alessio Magro
Nato a Reggio Calabria il 14 novembre 1977, iscritto nell’Elenco Professionisti dell’Ordine e del Sindacato dei Giornalisti della Calabria dal 3 marzo 2004, ha collaborato con “il manifesto”, “Diario”, Narcomafie e ha realizzato il “Dossier Lazio – mafie&cicoria” pubblicato da Libera Informazione. È tra i fondatori e i redattori dell’archivio web multimediale Stopndrangheta.it.

I due autori hanno pubblicato insieme alcuni volumi e, in particolare, nel 2010, il libro Dimenticati. Vittime della ‘ndrangheta. La storia e le storie delle donne e degli uomini assassinati dall’organizzazione criminale più segreta e potente del mondo, per il quale sono stati selezionati quali vincitori del Premio di scrittura Indro Montanelli 2011.

LE CONGRATULAZIONI DEL SINDACATO DEI GIORNALISTI DELLA CALABRIA
Soddisfazione per il meritato riconoscimento tributato ai due giornalisti calabresi, viene espressa dal segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi, il quale sottolinea “il valore dei due colleghi che, con professionalità e competenza, si dedicano al giornalismo d’inchiesta, dimostrando che il mestiere di giornalista si può ancora fare bene senza doversi appiattire al pensiero unico delle veline del Palazzo”.

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