
Sienna Miller
LONDRA (Gran Bretagna) – “Ero diventata ansiosa e paranoica. Mi sembrava di vivere in un videogame”. Dopo Hugh Grant e Steve Coogan anche l’attrice britannica Sienna Miller ha portato la sua testimonianza alla Leveson Inquiry di Londra, la Commissione di inchiesta istituita da David Cameron per far luce sullo scandalo delle intercettazioni telefoniche dei tabloid di News International.
“Ero stata messa sotto sorveglianza web” ha raccontato la star 29enne spiegando che i tabloid ascoltavano tutti i suoi messaggi e leggevano le sue mail mentre lei accusava ingiustamente amici e familiari di aver parlato dei suoi affari con la stampa.
“Tra tutti noi serpeggiava la sfiducia” ha raccontato la Miller – non era possibile condurre una vita normale”. La Miller ha intanto ottenuto dal Sun e dal giornale ormai chiuso News of the World 35mila sterline di risarcimento per la pirateria informatica adottata nei suoi confronti.
“Voglio arrivare in fondo a questa faccenda – ha detto – voglio sapere chi era al corrente, chi aveva accesso ai miei numeri di telefono e chi mi ascoltava”. Oggi hanno dato testimonianza anche l’autrice di Harry Potter J.K. Rowling e il campione di motociclismo Max Mosley. La Rowling ha raccontato l’invasione della sua privacy da parte di giornalisti che attendevano ore fuori dalla sua casa per fotografare lei e i suoi bambini quando uscivano.
Un giornalista, ha raccontato la scrittrice, ha addirittura utilizzato sua figlia mettendole nella borsa di scuola una lettera indirizzata alla scrittice. Più serio ancora il caso di Max Mosley si cui sono state pubblicate foto mentre partecipava a un orgia sado-maso.
Nei giorni scorsi un tribunale francese ha condannato la compagnia di Rupert Murdoch a pagare 10mila euro di multa e 7000 di risarcimento ai danni dell’ex boss di Formula Uno. (Agi/Reuters)
“Tra tutti noi serpeggiava la sfiducia” ha raccontato la Miller – non era possibile condurre una vita normale”. La Miller ha intanto ottenuto dal Sun e dal giornale ormai chiuso News of the World 35mila sterline di risarcimento per la pirateria informatica adottata nei suoi confronti.
“Voglio arrivare in fondo a questa faccenda – ha detto – voglio sapere chi era al corrente, chi aveva accesso ai miei numeri di telefono e chi mi ascoltava”. Oggi hanno dato testimonianza anche l’autrice di Harry Potter J.K. Rowling e il campione di motociclismo Max Mosley. La Rowling ha raccontato l’invasione della sua privacy da parte di giornalisti che attendevano ore fuori dalla sua casa per fotografare lei e i suoi bambini quando uscivano.
Un giornalista, ha raccontato la scrittrice, ha addirittura utilizzato sua figlia mettendole nella borsa di scuola una lettera indirizzata alla scrittice. Più serio ancora il caso di Max Mosley si cui sono state pubblicate foto mentre partecipava a un orgia sado-maso.
Nei giorni scorsi un tribunale francese ha condannato la compagnia di Rupert Murdoch a pagare 10mila euro di multa e 7000 di risarcimento ai danni dell’ex boss di Formula Uno. (Agi/Reuters)