L’ex numero uno di Telecom accusato, tra l’altro, di concorso nella violazione del computer del giornalista Mucchetti

Dossier illegali: interrogato Marco Tronchetti Provera

Massimo Mucchetti

Marco Tronchetti Provera

MILANO – E’ stato interrogato oggi dai pm milanesi Alfredo Robledo e Nicola Piacente il presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, indagato per ricettazione e corruzione internazionale nell’ambito dell’inchiesta sui dossier illegali di Telecom Italia. Lo hanno riferito oggi fonti giudiziarie.
La ricettazione fa riferimento ai dati rubati nel 2004 al computer di un agente dell’agenzia Kroll dai “pirati” informatici della Security di Telecom.
Il reato di corruzione riguarda i 26 milioni di euro pagati dalla Telecom nel 2002-2006 come consulenze al mediatore brasiliano Naji Nahas e messi in contabilità in una posta chiamata “conto del Presidente”.
L’inchiesta di Robledo e Piacente ruota ancora attorno ai dossier acquisiti illegalmente dalla security di Telecom Italia e Pirelli al tempo in cui a capo della struttura c’era Giuliano Tavaroli e Tronchetti era il presidente della società.
Al processo concluso nel maggio del 2010 a carico, tra gli altri, di Tavaroli – assolto dall’accusa di appropriazione indebita – il giudice Mariolina Panasiti aveva scritto nella motivazioni che le operazioni di investigazione ai danni di vari personaggi della politica e dell’economia non potevano essere ricondotte ad “iniziative di un Tavaroli autoreferenziale o di una security aziendale scheggia impazzita”.
Panasiti aveva, inoltre, parlato di “totale inaffidabilità” delle dichiarazioni rese da Marco Tronchetti Provera. Già il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Gennari, che aveva firmato i primi provvedimenti d’arresto, aveva messo nero su bianco il concetto di “responsabilità apicali” che non potevano essere ricondotte solo alla struttura del “Tiger Team” di Tavaroli.
Tronchetti si era difeso sostenendo di essere stato lui a denunciare i fatti al centro dell’inchiesta, collaborando pienamente con l’autorità giudiziaria. Quanto all’interrogatorio di oggi il suo avvocato, Roberto Rampioni, ha detto che sono stati due gli argomenti trattati, le azioni di Kroll ai danni di Telecom Italia e i presunti interventi illeciti sull’autorità brasiliana.
L’inchiesta in corso dal 2005 ruota attorno ai dossier acquisiti illegalmente dalla security di Telecom e Pirelli al tempo in cui a capo della struttura c’era Giuliano Tavaroli.
“Sul tema delle azioni poste in essere da Kroll in danno di Telecom Italia, del dott. Tronchetti Provera e della sua famiglia, il presidente ha precisato che nel 2004 è pervenuta presso la sua segreteria documentazione, in forma anonima, relativa a tali attività. La medesima – come naturale – è stata prontamente trasmessa all’autorità giudiziaria brasiliana che è intervenuta con l’adozione di gravi misure restrittive, anche personali, nei confronti di personale Kroll. Documentazione poi trasmessa anche all’autorità giudiziaria italiana”, scrive in una nota Rampioni.
“La portata lesiva delle azioni Kroll è stata confermata in più riprese anche dalla società Marsh & McLellan, in allora controllante di Kroll. March & McLellan ha, altresì, comunicato al termine del 2004 la fine di azioni contro il dottor Tronchetti Provera e l’azienda, scusandosi ufficialmente per ’’accaduto”.
Per quanto riguarda i presunti interventi illeciti sull’autorità brasiliana realizzati nel corso del 2003 e finalizzati a modificare provvedimenti dell’autorità regolatoria brasiliana, l’avvocato scrive che “il Presidente ha chiarito che all’epoca in questione tali provvedimenti non erano stati neppure adottati; mai comunque di favore per Telecom Italia”. (Reuters)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *