
Secondo la procura fiorentina, per ottenere i contributi – 17 milioni dal 2003 – sarebbe stata creata una cooperativa ad hoc ma fittizia, la Nuova Editoriale, proprietaria del 51% della Ste, che edita il quotidiano. Più di venti gli indagati. Fra loro, responsabili delle società coinvolte e due parlamentari: i coordinatori del Pdl nazionale, Denis Verdini, e toscano, Massimo Parisi. La difesa sostiene, invece, che la cooperativa non è fittizia e risponde ai requisiti richiesti dalla legge sull’editoria per l’ottenimento dei finanziamenti.
Intanto, l’assemblea dei redattori de “Il Giornale della Toscana”, riunita in forma permanente, ha deciso di non far uscire in edicola il quotidiano “per il momento di grave difficoltà che sta vivendo la testata”.
I redattori sono in attesa di conoscere le intenzioni dell’azienda, dal momento che non vengono percepiti gli stipendi da quattro mesi. “Una decisione – afferma il Cdr – che si rende ancora più urgente alla luce della decisione dei pm di sbloccare i conti correnti della società editrice, che erano stati bloccati a seguito dell’inchiesta della Procura di Firenze che riguarda Il Giornale della Toscana”.
Proprio ieri il tribunale del riesame ha rigettato il ricorso contro il sequestro preventivo da 10 milioni di euro scattato il 25 ottobre nell’ambito dell’inchiesta fiorentina sui finanziamenti pubblici al Giornale della Toscana, filone di quella sui Grandi Eventi. Solo alcuni conti correnti sono stati dissequestrati per consentire l’operatività dell’azienda.
I redattori sono in attesa di conoscere le intenzioni dell’azienda, dal momento che non vengono percepiti gli stipendi da quattro mesi. “Una decisione – afferma il Cdr – che si rende ancora più urgente alla luce della decisione dei pm di sbloccare i conti correnti della società editrice, che erano stati bloccati a seguito dell’inchiesta della Procura di Firenze che riguarda Il Giornale della Toscana”.
Proprio ieri il tribunale del riesame ha rigettato il ricorso contro il sequestro preventivo da 10 milioni di euro scattato il 25 ottobre nell’ambito dell’inchiesta fiorentina sui finanziamenti pubblici al Giornale della Toscana, filone di quella sui Grandi Eventi. Solo alcuni conti correnti sono stati dissequestrati per consentire l’operatività dell’azienda.