Sei i vincitori della VII edizione del Premio promosso dalla Comunità di Capodarco di Fermo. Prima Carla Manzocchi (Radio1)

“L’anello debole” ha premiato i racconti della fragilità

CAPODARCO DI FERMO (Fermo) – La storia del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido dagli uomini di Giovanni Brusca; un viaggio tra i nuovi e pericolosi naziskin in Russia; un drammatico réportage dentro i 6 Ospedali psichiatrici giudiziari italiani, alcuni veri e propri lager; la quotidianità di persone con sindrome di down nel loro posto di lavoro; la scoperta della propria sieropositività raccontata con il cellulare; un giovane disabile dalle braccia talmente forti che… riesce a volare. Sono questi i temi delle sei opere vincitrici del “Premio L’Anello Debole”, promosso dal 2005 dalla Comunità di Capodarco di Fermo su un’idea di Giancarlo Santalmassi.
È un riconoscimento che la Comunità assegna ai migliori programmi giornalistici radiofonici e televisivi e ai migliori cortometraggi aventi come oggetto tematiche di forte contenuto sociale e sulla sostenibilità ambientale.
Di seguito i vincitori, sezione per sezione. Nella categoria “Radio” il Primo Premio assoluto è andato a “Il bambino che amava i cavalli” di Carla Manzocchi (Rai Radio Uno – Baobab), incentrato sul tragico rapimento del piccolo Giuseppe Di Matteo.
Il Premio speciale della Giuria è stato assegnato a “Ziklon B” di Luca Galassi (Peacereporter): un reportage sul diffondersi in Russia di movimenti xenofobi e razzisti, fomentati dalla politica e dalla chiesa ortodossa.
Nella sezione TV, vincitore assoluto è stato “Ergastolo Bianco” di Francesco Cordio, Mario Pantoni, Francesca Iachetti, Giacobbe Gamberini (Rai Tre – Presadiretta), risultato dell’inchiesta voluta dal senatore Ignazio Marino, sullo stato di degrado degli ospedali psichiatrici giudiziari. Un documento di eccezionale valore che per la prima volta rende visibile la realtà autentica di una delle maggiori vergogne della giustizia e della sanità italiane.
Mentre, per la sezione “Corti della Realtà” si è aggiudicato il Primo premio assoluto “Il lavoro piace” di Jacopo Bernard, Camilla Bilato e Anna di Napoli (Laboratorio multimediale Università dell’Insubria) che racconta, senza parole e commenti “sul lavoro dei disabili”, la quotidianità delle persone con sindrome di Down nel mondo del lavoro.
“Gamba trista” di Francesco Filippi (Studio Mistral) ha vinto la sezione “Corti di Fiction”: un’opera di animazione che racconta in modo divertente, senza retorica o pietismi, la storia di un ragazzo nato con le gambe molli.
Infine, il Primo premio assoluto nella categoria dedicata alle opere realizzate con il cellulare (I Cortissimi) va ha“Oscar” di Giorgia Guarienti e Carlo Tombola (Offroad-Strade creative).
La cerimonia di premiazione è stata presentata da Andrea Pellizzari, autore e showman a lungo a “Le Iene”, e dalla giornalista del Tg2 Daniela de Robert, entrambi componenti della Giuria di qualità insieme a Giancarlo Santalmassi (presidente), don Vinicio Albanesi, Pino Corrias e Daniele Segre.
Alle prime 7 edizioni sono pervenute in totale 927 opere: di queste, 871 sono state ammesse al concorso e 448 sono state selezionate per la votazione finale.
Tutte le 448 opere finaliste delle prime 7 edizioni sono fruibili sul sito www.premioanellodebole.it.

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