Il Presidente della Repubblica condivide la preoccupata “lettera aperta” dei direttori sul “pluralismo a rischio”

Giorgio Napolitano
ROMA – “Ho letto con attenzione la vostra lettera e mi rendo ben conto dell’importanza degli argomenti che mi avete illustrato in polemica con l’annunciato taglio «lineare» al Fondo per l’editoria. Condivido la preoccupazione per i rischi che ne potrebbero derivare di mortificazione del pluralismo dell’informazione. E non mancherò di manifestare questo mio punto di vista al governo”.
Lo ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella risposta alla “lettera aperta” inviatagli dai direttori di testate non profit, di partito e cooperative, sul taglio del Fondo per l’editoria, pubblicata oggi da numerosi quotidiani.
“Ho, nello stesso tempo, trovato – continua il Capo del Stato – altamente apprezzabile, nella vostra lettera, la sensibilità per l’urgenza di «un’opera di bonifica» in questo settore e la disponibilità «a proporre ulteriori criteri per consentire da un lato risparmi e dall’altro una più rigorosa selezione nell’accesso alle risorse». Credo che quanto più darete seguito concreto a questi vostri intendimenti, tanto più ne guadagnerà in efficacia la sollecitazione, che faccio mia, per una riconsiderazione delle decisioni del governo”.
LA LETTERA APERTA A NAPOLITANO
Egregio Presidente,
ci rivolgiamo a Lei, nella Sua qualità di più autorevole rappresentante e custode della democrazia costituzionale per significarLe il rischio imminente di chiusura che coinvolge un centinaio di giornali politici, cooperativi, non profit e di idee e la conseguente perdita del lavoro per svariate migliaia di giornalisti e poligrafici.
Questo gravissimo evento sarà la conseguenza inesorabile del taglio del Fondo per l’editoria deciso dal Governo, se non interverranno immediate misure atte a ripristinarlo, sia pure nell’entità – peraltro assai modesta e nel tempo già considerevolmente ridotta – stabilita per gli anni precedenti. Chi Le scrive è perfettamente consapevole dei problemi di bilancio dello Stato e della necessità di ridurre la spesa pubblica, eliminando ogni fonte di spreco. Anche nel mondo dell’editoria, dove è indispensabile un’opera di bonifica per distinguere, sulla base di rigorosi criteri, i giornali «veri» dalle testate inventate a bella posta per lucrare sulle erogazioni pubbliche.
Abbiamo da anni indicato soluzioni di maggior rigore e trasparenza, idonee ad evitare lo sperpero di denaro pubblico. Il recente Regolamento solo in parte le ha recepite, pertanto mentre chiediamo l’adeguamento del Fondo torniamo a proporre ulteriori criteri per consentire da un lato risparmi e dall’altro una più rigorosa selezione nell’accesso alle risorse.
Senza questo intervento, il taglio “lineare” prodotto sortirà il risultato di buttare il bambino con l’acqua sporca. Siamo certi, Signor Presidente, che comprenderà quale vulnerazione democratica si determinerebbe se il pluralismo dell’informazione subisse un’amputazione delle proporzioni annunciate. In edicola rimarrebbero i giornali che hanno alle spalle editori potenti, che drenano pressoché tutta la pubblicità, compresa quella degli inserzionisti istituzionali. Il perimetro dell’informazione si comprimerebbe drasticamente, rimanendo appannaggio di pochi gruppi privilegiati.
Il tempo a disposizione per evitare il tracollo è talmente breve che già domani sarebbe troppo tardi. Per questo, Signor Presidente, noi che rappresentiamo testate del più diverso orientamento culturale e politico, Le chiediamo un intervento utile a scongiurare un epilogo disastroso. Nella nostra qualità di direttori dei giornali sottoscrittori della presente, Le chiediamo anche di volerci incontrare, in modo da rendere vieppiù chiari i termini delle nostre valutazioni e delle nostre proposte.
Con stima
TESTATE DI PARTITO
Stefano Menichini, Europa
Dino Greco, Liberazione
Marcello De Angelis, Secolo d’Italia
Claudio Sardo, l’Unità
COOPERATIVE MEDIACOOP E NON PROFIT
Marco Tarquinio, Avvenire
Angelo Mastrandrea e Norma Rangeri, il Manifesto
Emanuele Macaluso, Il Riformista
Giuseppe Giulietti, Articolo21
Giovanni Sica, Cesare Pozzo, Il Treno
Gian Mario Gillio, Confronti
Marina Ricchi, Luna Nuova
Mimmo Angeli, Corriere Mercantile, Gazzetta del Lunedì
Edo Ottaviani, Corriere di Romagna
Emanuele Galba, La Cronaca di Cremona e La Cronaca di Piacenza
Tiziana Bartolini, Noi Donne
Marco Fratoddi, La Nuova Ecologia
Tarcisio Tarquini, Rassegna Sindacale
Riccardo Quintili, Il Salvagente
Rocco Di Blasi, Il Salvagente online
Cristina Scarpa, Agenzia di stampa
Luisa Campatelli, Il Corriere del Giorno
Duccio Rugani, Il Cittadino Oggi
TESTATE FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici)
Giovanni Pinna, Nuovo Cammino
Giuseppe Malandrino, La Vita Diocesana
Giampiero Cinelli, La Vita Picena
Davide Maloberti, Il Nuovo giornale
Chiara Genisio, Agenzia giornali diocesani
Claudio Tracanna, Vola
Riccardo Losappio, In comunione
Antonio Ricci, Il Corriere apuano
Marino Cesaroni, Presenza
Paolo Busto, La Vita casalese
Irene Argentiero, Il Segno
Francesco Zanotti, Corriere Cesenate
Claudio Mazza, Incrocinews
Ernesto Preziosi, Il Nuovo Amici
Andrea Fagioli, Toscana Oggi
Marco Piras, L’Arborense
Massimo Manservigi, La Voce di Ferrara e Comacchio
Carlo Cammoranesi, L’Azione
Bruno Cescon, Il Popolo
Giovanni Tonelli, Il Ponte
Mario Barbarisi, Il Ponte
Marco Bonatti, La Voce del Popolo
Luigi Lamma, Notizie
Giulio Donati, Il Piccolo
Antonio Rizzolo, Gazzetta d’Alba
Sandro Tuzi, Il Velino, Lo sguardo dei Marsi
Andrea Ferri, Il Nuovo Diario Messaggero
Mario Piroddi, L’Ancora
Mauro Ungaro, Voce Isontina
Antonio Maio, L’Azione
Pietro Pompei, L’Ancora
Angelo Zema, RomaSette.it
Alberto Margoni, Verona Fedele
Simone Franceschi, Sulcis Iglesiente oggi
Luigi Taliani, Emmaus
Doriano De Luca, Nuova stagione
Adriano Bianchini, La Voce del popolo
Luca Sogno, Corriere Eusebiano
Stefano Malagoli, Il Nostro Tempo
Silvio Grilli, Il Cittadino
Piergiorgio Pruzzi, Il Popolo
Corrado Avagnina, Unione Mongalese, La Fedeltà