
Antonio Di Bella

Marcello Masi
ROMA – Approvato a maggioranza il pacchetto di nomine portato in Consiglio d’amministrazione dal direttore generale della Rai, Lorenza Lei. Le nomine di Antonio Di Bella (Rai 3) e Marcello Masi (Tg2) hanno ottenuto quattro voti a favore (dal presidente Paolo Garimberti e dai tre consiglieri di opposizione). I tre consiglieri di maggioranza si sono astenuti, mentre il consigliere Petroni non ha partecipato alla votazione.
Le direzioni e condirezioni di Gr Parlamento (rispettivamente Giovanni Miele e Giorgio Giovannetti) e Rai Parlamento (Giovanni Scipione Rossi e Simonetta Falerio) sono state, invece, approvate i cinque voti dei consiglieri di maggioranza del centrodestra e quattro voti contrari dei tre consiglieri d’opposizione e del presidente Garimberti. Stesso risultato per la nomina di Roberto Nepote a Rai Gold e Gianfranco D’Anna alla condirezione del Gr 3.
A giudizio dell’Esecutivo nazionale dell’Usigrai “le nomine in Rai continuano ad essere uno spettacolo indecente. Per poter fare atti logici e dovuti si devono pagare intollerabili dazi. Siamo contenti delle nomine di colleghi interni e facciamo tanti auguri a Marcello Masi, Gianni Scipione Rossi e Giovanni Miele, nonché ad Antonio Di Bella, che ringraziamo per essersi preso l’onere di rilanciare Raitre in un momento difficile. Aggiungiamo – afferma l’Usigrai – che quella sul Tg2 è stata una importante battaglia sindacale vinta, con una redazione che ha trovato una straordinaria unità di intenti nel condurla. Ma non basta non può bastare. Avevamo proposto di valutare accorpamenti di testate, il direttore generale Lorenza Lei ha preferito imboccare Via degli Sprechi, e nella sostanza ha eluso il confronto promesso pubblicamente sui temi veri, sul piano industriale, sul ruolo di testate e strutture. Quel che è accaduto oggi, soprattutto con le tre condirezioni organizzativamente incomprensibili è l’ennesima dimostrazione di quanto sia urgente la legge sulla governance della Rai, per sottrarre il servizio pubblico allo sfascio della lottizzazione”.