
Lelio Grassucci

Paolo Bonaiuti
ROMA – “Se non c’é alcun nuovo stanziamento per il fondo per l’editoria, 100 testate chiudono, 4000 persone finiscono disoccupate e 400 mila copie spariscono dal mercato”. E’ l’allarme lanciato dal presidente di Mediacoop, Lelio Grassucci, nel corso dell’assemblea nazionale dell’editoria cooperativa, non profit e di partito.
“Attualmente in bilancio – prosegue Grassucci – le risorse per contributi diretti disponibili per il 2012 ammontano a 154 milioni. Di questi 50 servono per coprire il debito con le Poste Italiane, 40 per la convenzione con la Rai e altri fondi per coprire altre spese. Restano 80 milioni contro un fabbisogno di 170 e non è certo che gli 80 siano tutti disponibili. Potrebbero anche essere meno per i tagli previsti nell’ultima manovra”.
“Chiediamo che nella legge di stabilità che sarà presentata a metà ottobre – aggiunge Grassucci – vengano stanziati 40 milioni attraverso l’equiparazione dell’aliquota Iva sui gadget venduti in edicola a quella che si applica per il resto della distribuzione. Chiediamo anche che la convenzione con la Rai venga calcolata su un altro capitolo e che venga stabilito un tetto ai contributi in base ai dipendenti delle testate”.
“Ci troviamo in una crisi che impone risparmi. Parlare di riforma dell’editoria non ha senso. Occorre invece una piccola rivoluzione in tempi brevi”. Ha replicato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Paolo Bonaiuti, intervenendo all’Assemblea nazionale dell’editoria cooperativa. Bonaiuti ha proposto di parametrare i contributi alle vendite e all’occupazione.
“Occorre da un lato proseguire il lavoro nelle Commissioni – ha aggiunto Bonaiuti – dall’altro penso sia necessario incontrarsi tutti a Palazzo Chigi per formulare una proposta entro 40-45 giorni, che dovrà partire dai tagli perché con questo sistema non si va avanti”.
Il sottosegretario ha elencato dieci punti dai quali partire nel confronto con le parti interessate. Tra questi la proposta di parametrare i contributi all’effettiva occupazione e alle vendite; la revisione delle convenzioni con le agenzie di stampa commisurate a occupazione, fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, dimensione organizzativa, fatturato e occupazione; la reintroduzione del credito agevolato finalizzato all’innovazione; la previsione di incentivi per i giornali online e nuovi criteri per l’accesso semplificato alla pubblicità istituzionale.
Bonaiuti ha ricordato che “il Fondo per l’editoria è passato da 415 milioni di euro del 2008 a meno di 200 milioni per il 2012. A fine di quest’anno riusciremo a garantire il 90% delle erogazioni riferite al 2010”. Il sottosegretario ha ricordato che “é stato raggiunto un accordo per tariffe postali sostenibili per le imprese senza gravare sullo Stato” e ha annunciato che “la prossima settimana sarà aperto un tavolo con le onlus perché entrino in un meccanismo virtuoso con le Poste”.
Ecco il decalogo di proposte per una revisione del sistema dell’editoria illustrato dal sottosegretario Paolo Bonaiuti. Le proposte, come precisato da Bonaiuti, saranno una base di partenza nel confronto con le parti interessate che dovrebbe partire a breve. 1) Ripensamento delle regole di funzionamento del sistema distributivo. Bisogna evitare, infatti, che prodotti senza alcun contenuto editoriale, semplicemente perché registrati come prodotti editoriali, possano usufruire delle tutele stabilite dalla parità di trattamento; 2) Informatizzazione del sistema distributivo e di vendita della carta stampata; 3) Revisione delle modalità commerciali di remunerazione per i vari soggetti addetti alla vendita; 4) Intervento normativo volto a tutelare più efficacemente il diritto d’autore nell’era multimediale; 5) Riforma dei criteri per la stipula delle convenzioni con le agenzie di stampa, prevedendo parametri fissati per legge riferiti all’occupazione, ai fabbisogni dichiarati dalle amministrazioni, alla dimensione organizzativa e al fatturato; 6) Recepimento del principio comunitario in materia di liberalizzazione delle tariffe postali agevolate che prevede la possibilità di fissare delle tariffe massime in particolari campi, come quello dell’informazione. Estensione della norma che ha consentito l’accordo poste-editori anche alle onlus, in modo da consentire l’individuazione di tariffe sostenibili anche per le pubblicazioni delle onlus; 7) Riforma dei contributi di cui alla legge n. 250 del 1990, prevedendo contributi parametrati agli effettivi livelli occupazionali e alle copie effettivamente vendute; 8 ) Reintroduzione del credito agevolato finalizzato all’innovazione con una semplificazione delle procedure di concessione; 9) Previsione di forme di incentivo per i giornali accessibili a tutti on-line, parametrate al livello occupazionale; 10) Individuazione di criteri per consentire un più facile accesso alla pubblicità istituzionale, anche da parte dei giornali e delle radio che non sono certificati ads o audiradio.