![Maria Elizabeth Macia Castro](https://www.giornalisticalabria.it/wp-content/uploads/2011/09/ejecutada.jpg)
Accanto alla testa, deposta sul monumento a forma di mappamondo, due tastiere di computer, un lettore Cd, alcuni cavi e un cartello della dimensione di circa ottanta centimetri per sessanta. Nel messaggio, un gruppo criminale rivendica il gesto ammonendo quanti utilizzano i social network per denunciare gli atti di violenza compiuti dai narcotrafficanti. Denunce coperte dall’anonimato grazie all’uso di pseudonimi.
![María Elizabeth Macías](https://www.giornalisticalabria.it/wp-content/uploads/2011/09/photo_1316926610902-1-0.jpg)
Nel cartello è scritto, tra l’altro, “…Sono il bambino di Laredo ed eccomi qui sul mio servizio…”
![Maria Elizabeth Macias Castro](https://www.giornalisticalabria.it/wp-content/uploads/2011/09/015-mexicomarc3adaelisabethmacc3adascastro.jpg)
Maria Elizabeth Macias Castro
Maria Elizabeth Macias Castro era scomparsa venerdì pomeriggio dopo aver incontrato il sindaco di Nuevo Laredo, Benjamin Galvan. La zona nella quale è stato rinvenuto il cadavere è sotto il controllo di spietate bande di narcotrafficanti.
Il 13 settembre scorso, un uomo e una donna, erano stati uccisi ed appesi ad un ponte pedonale con la stessa accusa di aver inserito nei social network informazioni ostili ai narcotrafficanti.