
Accanto alla testa, deposta sul monumento a forma di mappamondo, due tastiere di computer, un lettore Cd, alcuni cavi e un cartello della dimensione di circa ottanta centimetri per sessanta. Nel messaggio, un gruppo criminale rivendica il gesto ammonendo quanti utilizzano i social network per denunciare gli atti di violenza compiuti dai narcotrafficanti. Denunce coperte dall’anonimato grazie all’uso di pseudonimi.

Nel cartello è scritto, tra l’altro, “…Sono il bambino di Laredo ed eccomi qui sul mio servizio…”

Maria Elizabeth Macias Castro
Maria Elizabeth Macias Castro era scomparsa venerdì pomeriggio dopo aver incontrato il sindaco di Nuevo Laredo, Benjamin Galvan. La zona nella quale è stato rinvenuto il cadavere è sotto il controllo di spietate bande di narcotrafficanti.
Il 13 settembre scorso, un uomo e una donna, erano stati uccisi ed appesi ad un ponte pedonale con la stessa accusa di aver inserito nei social network informazioni ostili ai narcotrafficanti.