Commozione per il riconoscimento alla vincitrice. Secondo premio a Marco De Biase per “Come si diventa camorristi”

Alla scrittrice Carla Melazzini il “Premio Siani 2011”

NAPOLI – Una cerimonia commovente, quella del “Premio Siani 2011”, promosso da Ordine dei Giornalisti della Campania, Associazione napoletana della stampa, Università Suor Orsola Benincasa, Quotidiano “Il Mattino”, Associazione “G. Siani” e giunto alla sua VII edizione.
Il principale riconoscimento è stato, infatti, assegnato a Carla Melazzini, per il libro “Insegnare al re di Danimarca”, edito da Sellerio, in cui la scrittrice scomparsa racconta dei tanti ragazzi incontrati durante l’esperienza del progetto “Chance”. A ritirare il premio il marito Cesare Moreno.
Il secondo premio è andato, invece, al libro di Marco De Biase “Come si diventa camorristi”, opera sulla libertà di espressione.
Questi i vincitori e le opere premiate:
1° Premio a “ Insegnare al Principe di Danimarca”, di Carla Melazzini. Curatore Cesare Moreno. Ed. Sellerio.
2° Premio per opera su libertà d’espressione a Marco De Biase per “Come si diventa camorristi”. Ed. Mesogea.
Tesi di laurea: “Il racconto della camorra nei giornali di Napoli. Campioni di lettura (1861-1920)” di Eleonora Bertolino, Università degli Studi di Cassino, Facoltà di Lettere e Filosofia, Filologia Moderna.
Premio fotografia collettiva dei Fotogiornalisti napoletani.
Premio fumetto “Giancarlo Siani … e lui che mi sorride” di Alessandro Di Virgilio ed Emilio Lecce.
Menzione speciale al fumetto “Il mistero del pescatore” – indagine sulla morte di Angelo Vassallo – di Giulio Gargia, Tommaso Vitiello e Paco Desiato.
Borse di studio dell’Università Suor Orsola Benincasa agli allievi: Jessica Mariano Masucci ed Enrico Parolisi.

E queste, invece, le motivazioni:

1° PREMIO SIANI A “ INSEGNARE AL PRINCIPE DI DANIMARCA”, DI CARLA MELAZZINI
Mentre si legge Insegnare al re di Danimarca di Carla Melazzini si respira a pieni polmoni. L’esperienza di Chance era già importante in sé. Ma adesso ha anche trovato, proprio in chi ne è stata protagonista, le parole giuste per dirsi. E le parole quando si sposano con i fatti e danno vita a un racconto sono potenti mezzi di orientamento conoscitivo. E servono anche a chi quell’esperienza non l’ha vissuta direttamente.
Carla Melazzini mescola i livelli di scrittura: racconta dei tanti ragazzi e ragazze incontrati, ci riflette su estraendone quello che Italo Calvino chiamava il midollo del leone, medita sulla necessità di una “pedagogia itinerante” che tenga sempre d’occhio la forma urbana di Napoli, allarga l’orizzonte al mondo in un pendolarismo benefico della visione.
Ma quel che più colpisce è come l’autrice sia capace di usare le armi allo stesso tempo fragili e potenti della letteratura per stabilire relazioni che a prima vista sembrerebbero impossibili (molti potrebbero essere gli esempi, a partire dal titolo stesso del libro).
E se è vero che, come scrive la Melazzini, Napoli può essere “la città più classista e razzista d’Italia”, é altrettanto vero che senza Napoli il nostro paese avrebbe almeno una Chance in meno.

2° PREMIO PER OPERA SU LIBERTA’ D’ESPRESSIONE A MARCO DE BIASE PER “COME SI DIVENTA CAMORRISTI”
“Come si diventa camorristi” di Marco De Biase, edito da Mesogea, con prefazione di Antonello Petrillo e postfazione di Alessandro Dal Lago.
Si premia l’autore per l’acuta ed intelligente analisi dei processi di trasformazione di una società rurale in una società dominata da un modello di sviluppo distorto.
Montesacro è un paese immaginario…ma non tanto. Si tratta di un luogo fantastico che cela una località dell’Irpinia, sconvolta non solo e non tanto dal terremoto del 1980, ma dalle fameliche speculazioni che vi hanno fatto seguito.
L’autore, giovane ricercatore universitario, dipinge uno scenario paradossale ed affascinante, affiancando interviste “reali” di testimoni di antiche tradizioni popolari a quelle di chi ha scelto la strada della criminalità organizzata. “Nessuno nasce spacciatore, picchiatore, estorsore, prestanome per società di riciclaggio di danaro sporco. Nessuno nasce e decide naturalmente di essere manovalanza di camorra. Ma tutto ciò lo può diventare”….

PREMIO TESI DI LAUREA
“Il racconto della camorra nei giornali di Napoli. Campioni di lettura (1861-1920)” di Eleonora Bertolino, Università degli Studi di Cassino, Facoltà di Lettere e Filosofia, Filologia Moderna. Relatore Prof . Toni Iermano.
Il lavoro di tesi della dott.ssa Bertolino è pregevole per struttura, accuratezza della ricerca e rigore metodologico.
Ricostruisce “l’immagine della camorra attraverso gli occhi dei suoi narratori”, mediante una analisi attenta e ragionata delle fonti letterarie e principalmente giornalistiche del periodo 1861-1920. Nel fare questo, attinge a bibliografia di prima mano che riporta, tra l’altro, in un regesto documentale e fotografico.
Tutto ciò conferisce al lavoro, tra l’altro molto scorrevole e agile nella scrittura, un autentico valore di ricerca, rendendolo utile e originale strumento documentale per chi studia o è semplicemente interessato al fenomeno camorristico.
Infine si può leggere, oltre e dietro la scrittura, l’impegno civile e democratico della donna che mette la sua coscienza e la sua responsabilità al servizio della collettività e del bene comune. Sforzo davvero encomiabile in questi tempi di grave crisi di valori e di disimpegno culturale dalla legge fondamentale dei nostri Padri Costituzionali.

PREMIO FOTOGRAFIA COLLETTIVA DEI FOTOGIORNALISTI NAPOLETANI
Si premiano gli autori della foto collettiva per l’originalità e la significatività dell’idea, a difesa della libertà di stampa e d’informazione, contro ogni maldestro tentativo di “imbavagliamento”…”oscurantista”, in senso non solo metaforico.
L’idea delle bende sugli occhi ha avuto il consenso di tutti i “fotografi fotografati”, dopo la proposta partita dai tre più giovani fotogiornalisti napoletani: Giuseppe Carotenuto, Claudio Morelli e Roberto Salomone. il passo per la realizzazione e’ stato brevissimo e nei tempi “fotogiornalistici” l’immagine e’ stata realizzata e messa in circuito appena 4 ore dopo la sua approvazione. I fotogiornalisti ripresi nell’immagine e a loro volta autori della stessa sono: da sx in alto Roberto Salomone, Giulio Piscitelli, Luciano Ferrara, Salvatore Esposito, Giuseppe Carotenuto, Francesco Pischetola, Eliana Esposito, Carlo Hermann, Valeria Tondi, Roberta Basile. Anna Monaco Claudio Morelli, Mario Laporta, Giampiero De Luca, Nicola Baldieri.

PREMIO FUMETTO  “GIANCARLO SIANI……. E LUI CHE MI SORRIDE” di Alessandro Di Virgilio, sceneggiatura, ed Emilio Lecce, disegni, per la Round Robin editrice.
Perché con la loro opera hanno contribuito e contribuiranno, in linea con lo spirito del premio, a mantenere alta l’attenzione sulla vera battaglia per la libertà di stampa, che non ha bisogno di eroi, e a mantenere vivo il messaggio di Giancarlo: una notizia, per quanto possa essere scomoda, pericolosa o scottante, va sempre verificata e rivelata.

MENZIONE SPECIALE AL FUMETTO “IL MISTERO DEL PESCATORE” – indagine sulla morte di Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica assassinato dalla camorra (dnd advertising) di Giulio Gargia, Tommaso Vitiello e Paco Desiato. Menzione speciale per aver raccontato l’inchiesta giornalistica e la cronaca con il fumetto.

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