Il Coordinamento non chiede il licenziamento dei giornalisti, ma di “rendere il servizio davvero utile ai cittadini”

Rainews e Isoradio: da chiudere per il Codacons

ROMA – “Non sarà solo Rainews a dover essere chiusa se non saprà radicalmente innovarsi e impiegare le enormi risorse che i cittadini gli passano con il canone, ma anche il canale radiofonico Isoradio”.
Lo afferma il Codacons sottolineando che Isoradio “fornisce un’informazione a volte carente e spesso non tempestiva, privato come è delle frequenze necessarie che lo Stato non ha mai concesso per poter essere ascoltato su tutta la rete stradale italiana. E non è un caso che il principale concessionario autostradale (Autostrade per l’Italia) abbia dovuto rivolgersi a Rtl 102.5 (che mediamente ha sei milioni di ascoltatori al giorno) per diffondere le notizie sul traffico, abbandonando di fatto la rete pubblica di Isoradio che non registra più di 800.000 ascoltatori in tutto il Paese. E lo stesso – aggiunge l’associazione – è successo con l’Albo nazionale degli Autotrasportatori che ha tolto alla Rai altri 800mila euro di contributi per l’insufficienza dei notiziari trasmessi”.
Il Codacons chiede, quindi, al Ministero dei Trasporti e alla Corte dei Conti “quale utilizzo si faccia dei milioni di euro di soldi dei cittadini che servono a mantenere il servizio ‘Ciss viaggiare informati’ che troppe volte riesce ad avvisare di un incidente quando è stato già risolto, o magari fornisce notizie sulle strade in Sicilia anche se chi ascolta sta viaggiando in Trentino”.
Quanto al canale Rainews, “a favore del quale insorgono le potentissime lobby dei giornalisti Rai ben rappresentate dai sindacati e da Articolo21, non è riuscito in un anno e mezzo a migliorare nulla del proprio servizio pubblico: 122 giornalisti più di quelli del Tg3, con notizie ripetute a raffica che nessuna ‘cassetta’ dei signori dell’informazione, più bravi a fare ironie che a preoccuparsi dei soldi pubblici gettati dalla finestra, potrà smentire”.
Il Codacons precisa, tuttavia, di non chiedere “il licenziamento dei giornalisti di Isoradio nè di Rainews, ma di rendere il canale utile ai cittadini e ridare professionalità a chi lavora mortificato, facendo il copia e incolla di servizi prodotti dalle reti principali e rimandando le stesse interviste e commenti decine di volte nello stesso giorno”.

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