REGGIO CALABRIA – C’è anche il giornalista Antonino Monteleone tra quanti si sono costituiti parte civile nel processo, attualmente in corso nell’aula bunker di Reggio Calabria, contro 22 affiliati alla cosca Serraino, storica famiglia della ’ndrangheta, arrestati un anno fa nell’ambito dell’operazione “Epilogo”.
Con la cattura, il 30 settembre 2010, da parte dei carabinieri nell’ambito delle indagini coordinate dal pm Giuseppe Lombardo, si accertò, infatti, che tra i 22 arrestati vi erano anche gli autori (tre giovani legati ai Serraino) dell’intimidazione al giornalista reggino. Tutti imputati nel procedimento iniziato ieri nella città dello Stretto: dalle intercettazioni ambientali in possesso dei carabinieri, è emerso chiaramente che furono loro ad incendiare, il 5 febbraio dell’anno scorso, l’auto di Monteleone, una Fiat Idea, parcheggiata vicino alla sua abitazione.
Oltre a Monteleone, si sono costituite parte civile anche la Regione, la Provincia e il Comune di Reggio Calabria.
Il giornalista, insieme a Regione, Provincia e Comune di Reggio Calabria, contro chi gli incendiò l’auto nel 2010