Khamis avrebbe utilizzato il “moleskine” di Jeremy Bowen per annotare il piano di difesa del regime

Nel taccuino del giornalista la battaglia finale di Gheddafi

Jeremy Bowen

Khamis Gheddafi

TRIPOLI (Libia) – Khamis Gheddafi, il figlio del colonnello e più temuto comandante dell’esercito libico, avrebbe annotato il suo ultimo, disperato, piano di difesa del regime nel retro di un taccuino del corrispondente della Bbc, Jeremy Bowen.
Lo rileva il quotidiano inglese “The Telegraph” riferendo che il “moleskine” nero è stato rinvenuto, il 2 settembre scorso, tra i rottami di un convoglio militare distrutto da un missile lanciato dai ribelli nella città di Tarhuna. Il taccuino, del formato A5, è stato mostrato ai cronisti del “Telegraph” per accreditare la tesi dell’uccisione del figlio più piccolo del colonnello.
Il quotidiano londinese, comunque, non esclude che a scrivere il promemoria della “battaglia finale”, ipotizzata all’inizio di questo mese nei pressi della città di Zliten, possa essere stato anche uno stretto collaboratore militare di Khamis Gheddafi.
Fatto sta che sul “moleskine” si parla, ad esempio, di “fare linee di difesa intorno a Kiam, Majr e Edwaw” e di  “schierare la forza d’attacco sul ponte nel centro della città”.
Khamis, 28 anni, è stato comandante della 32ª Brigata “Khamis”, una delle più attrezzate e addestrate unità militari libiche, e il fatto che abbia dovuto ricorrere al taccuino del giornalista britannico per elaborare la propria strategia militare apre molti interrogativi.
Nel febbraio scorso è stata proprio la sua brigata a schiacciare la rivolta a Zawiyah, a ovest della capitale, sparando colpi di artiglieria pesante contro moschee, ospedali e aree civili e uccidendo decine, forse centinaia, di persone. E’ accusato anche del massacro di oltre 150 prigionieri.
Il notebook contiene un elenco agghiacciante di persone “ricercate” e presumibilmente arrestate o uccise. Nella parte anteriore del taccuino figurano, invece, ancora gli appunti del giornalista della Bbc, Jeremy Bowen, relative alle “frustrazioni della vita nella Libia pre-rivoluzionaria” e le sfide della segnalazione sotto stretta sorveglianza. In una pagina Bowen ha anche disegnato una tabella simile a quella utilizzata dai detenuti sui muri delle prigioni per contare i giorni.
Interpellato dal Telegraph, il giornalista ha dichiarato di essere profondamente sorpreso dalla vicenda. “E’ molto curioso. Ho perso questo block-notes – ha detto –  nel mese scorso a Misurata, nel corso di un viaggio in autobus organizzato dal governo libico.  Una o due settimane fa, ho ricevuto una telefonata nella quale qualcuno mi comunicava di averlo ritrovato”.
Il taccuino, presumibilmente, è stato quindi smarrito da Bowen o rubato sul bus dei giornalisti e solo successivamente è passato nelle mani di Khamis Gheddafi o dei suoi collaboratori.
Nelle fasi finali della rivoluzione, la Brigata Khamis ha combattuto senza successo nel tentativo di fermare i ribelli che, da Misurata ovest, avanzavano verso Tripoli, ed è a questa battaglia che le note sembrano riferirsi.
Ritirandosi dalla capitale, il convoglio, guidato da Khamis, stava quindi facendo un ultimo tentativo per raggiungere la roccaforte del regime di Bani Walid, 90 miglia a sud di Tripoli, quando è stato attaccato dai ribelli.
Secondo i componenti della brigata catturati dai ribelli, Khamis sarebbe morto all’interno di una Toyota Land Cruiser blindata, distrutta da un missile lanciato un “Apache” della Raf.

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