A Lampedusa un significativo riconoscimento per aver contribuito a salvare oltre cinquecento profughi

Premio solidarietà alla giornalista Elvira Terranova

Elvira Terranova con il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis

LAMPEDUSA (Agrigento) – E’ stato consegnato ieri a Lampedusa il consueto premio di solidarietà Santu Baddarù del Lions Club di Termini Imerese (Palermo) che ogni anno viene aggiudicato a chi si è distinto in opere di solidarietà.
Il premio è stato ritirato dal sindaco, Bernardino De Rubeis, in rappresentanza di tutti i cittadini di Lampedusa e Linosa che con la loro umanità “si sono distinti per la generosa solidarietà dimostrata con l’accoglienza e l’aiuto alle genti d’Africa nel loro doloroso esodo”.
Riconoscimento anche alla giornalista dell’Adnkronos, Elvira Terranova, per aver partecipato nella notte tra il 7 e l’8 maggio, alla catena umana che ha contribuito a salvare oltre cinquecento profughi, tra cui molti bambini, il cui barcone si era incagliato sugli scogli in piena notte.
Una delegazione dei Lions Termini Imerese Host e di Termini Himere Cerere è a Lampedusa dove presso la sala Consiliare del Municipio, alla presenza delle autorità locali civili e militari, ha consegnato il premio consistente, in una preziosa opera di terracotta, rappresentante uno scarpone (dalla leggenda delle scarpe del Santo).
Prima della premiazione, una delegazione del Lions di Termini Imerese si è recata, con il parroco di Lampedusa, don Stefano Nastasi, al cimitero dell’isola per deporre dei fiori sulle tombe dei migranti senza nome morti durante le traversate.
“Quest’anno – commenta Roberto Tedesco, presidente dei Lions Club Termini Imerese Host – abbiamo voluto assegnarlo ai cittadini di Lampedusa e Linosa che vivono ogni giorno la tragedia dell’esodo delle genti d’oltre mare rappresentando la nostra prima frontiere in terra di Sicilia”. “Lampedusa e i lampedusani – aggiunge Franco Amodeo, Past Governatore – hanno saputo superare momenti difficilissimi e l’Italia ha risposto in modo forte e deciso dopo aver superato le incertezze e la sordità dell’Europa”. “Ma sono stati soprattutto i lampedusani a pagare un duro prezzo per sostenere la solidarietà concreta e non fare spegnere in questi poveri migranti la fiamma della speranza – sottolinea – Teniamo sempre presente che Lionismo è solidarietà, è un atto d’amore e quando non riusciamo, per motivi di eccezionale contingenza, dobbiamo, dobbiamo interrogare il cuore e trovare le risposte che possono giustificare con determinati gesti la nostra presenza”.
“Lampedusa e la sua cittadinanza – afferma il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato – nonostante la sua essenza prevalentemente turistica, ha sopportato con dignità e decoro gli arrivi dei tanti che, dopo tormentati viaggi nelle stive di navi, sono arrivati in Italia fuggendo dai loro Paesi d’origine”. “Lampedusa e la sua gente hanno dato prova di quanto sia difficile, concretamente, affrontare la questione dell’immigrazione – conclude – Questione complessa al centro di posizioni opposte, entrambe ragionevoli e ben radicate: c’è chi difende il diritto all’emigrazione sempre e comunque soprattutto in ragione del risvegliarsi di tensioni etiche e religiose; c’è chi dice «aiutiamoli a casa loro»”.
La manifestazione ha ottenuto il patrocinio della Città di Termini Imerese e dell’Assessorato alla Cultura e ai Beni Culturali della Provincia Regionale di Palermo.

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