Nobile iniziativa delle redazioni di Avvenire, Corriere della Sera e La Stampa per l’autista assassinato a Tripoli

Fondo di solidarietà per la famiglia di Al Mahdi

MILANO – Una sottoscrizione interna per costituire un fondo di solidarietà a favore della famiglia di Al Mahdi, l’autista assassinato a Tripoli nel corso del rapimento dei quattro giornalisti italiani, è stata avviata dalle redazioni e dalle direzioni di testata di Corriere della Sera, Avvenire e La Stampa.
Al Mahdi, 42 anni, è stato assassinato, mercoledì scorso, a Tripoli nel corso del rapimento degli inviati Elisabetta Rosaspina, Giuseppe Sarcina, Claudio Monici e Domenico Quirico.
Lascia la moglie, prossima a partorire, e due figli. Originario della città di Zintan, a sud-ovest di Tripoli, l’autista aveva condotto i giornalisti dal confine con la Tunisia fino alla capitale, dove è avvenuto il sequestro dei quattro inviati.
I giornalisti avevano conosciuto la sua famiglia: Al Mahdi aveva chiesto di poter fare tappa a casa sua, a Zintan, la sera prima. Voleva salutare tutti ma, soprattutto, prendere il kalashnikov che poi gli sarebbe stato fatale. Come pure la sua provenienza, indicata nei documenti: Zintan, la città nemica per eccellenza di Gheddafi.

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