ROMA – “E’ morto pregando l’autista dei 4 giornalisti italiani sequestrati ieri in Libia e liberati oggi”. Lo dice l’inviato di Avvenire, Claudio Monici. “Eravamo spalla a spalla quando gli hanno sparato: pregava, ho visto muoversi le labbra. Poi lo hanno colpito a morte”. “Era un amico. Non un amico da tanti anni. Un uomo buono. Io sto bene, penso alla famiglia e alle persone care dell’autista che per permetterci di fare il nostro mestiere di giornalista ha perso la vita”.