Il recepimento della Giunta della Campania chiarisce un equivoco definito anche dalle linee guida del ministro Brunetta

Legge 150 nelle Regioni: tabù finalmente sfatato

Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania

REGGIO CALABRIA – E così un tabù è sfatato, almeno in Campania. Come riferito ieri da Giornalisti Calabria, da qualche giorno la vecchia legge 150 del 2000 sull’informazione e la comunicazione istituzionale è stata “recepita” dalla Regione Campania. La Giunta regionale, presieduta da Stefano Caldoro, ha approvato il nuovo Ordinamento amministrativo della Regione al cui interno è contenuta “una norma che recepisce la legge 150”.
Per questi motivi il presidente dell’Ordine dei giornalisti campano, Ottavio Lucarelli, il vice presidente Mimmo Falco ed il consigliere con delega ai rapporti con le istituzioni, Paolo Mainiero hanno espresso “grande soddisfazione” per l’importante passo politico-amministrativo compiuto dall’ente regione che “finalmente colma un vuoto” che durava da anni nel campo dell’informazione istituzionale.
A Napoli pertanto, viene cancellato il tabù secondo cui le Regioni sono escluse dall’applicazione della legge 150. Viene, invece, confermato il principio costituzionale che prescrive che, nel rispetto della loro autonomia legislativa, le Regioni devono applicare una legge nazionale solo attraverso l’adozione di una propria norma di recepimento del testo normativo approvato nel parlamento italiano.
Tesi sostenuta, di recente, attraverso Giornalisti Calabria, valida fin da sempre, ma respinta da una poderosa macchina del no alla 150 nelle Regioni. Un no dettato, come appare evidente oggi, dall’egoistica preoccupazione di una ristretta cerchia di giornalisti pubblici e politici loro amici, di poter perdere, in caso di adozione della 150, i forti vantaggi economici previsti dal contratto di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi adottato negli uffici stampa di molte regioni italiane.
Il passaggio amministrativo di Napoli sul recepimento della 150 alla Regione, frutto di una positiva intesa tra politica e giornalismo, conferma, come è ovvio, che la legge sull’informazione e comunicazione istituzionale contiene molte norme di tipo organizzativo e non è solo la prescrizione di dare vita ad una “contrattazione collettiva nell’ambito di una speciale area di contrattazione, per l’individuazione e la regolamentazione dei profili professionali”.
Una previsione, nell’anno 2000, dettata dal fatto che moltissimi enti non erano, e tuttora non lo sono, dotati di uffici per la comunicazione istituzionale, e non era chiaro quale trattamento economico adoperare per retribuire gli addetti, all’epoca giornalisti e comunicatori. Questo equivoco purtroppo, ha ritardato per anni l’attuazione della 150.
Adesso il quadro operativo per gli uffici stampa pubblici è profondamente cambiato, soprattutto per le novità introdotte dalla tecnologia informatica, da Internet in particolare. Novità ben comprese, in questo caso, dal ministro per l’amministrazione pubblica Renato Brunetta. Per utilizzare al meglio l’Ict nella Pubblica Amministrazione e offrire prodotti di qualità, nel gennaio scorso Brunetta ha emanato apposite norme organizzative – il Cad, codice amministrazione digitale – dove tra l’altro ha sostituito i vecchi “uffici per la comunicazione pubblica” con la dizione di “Ufficio unico delle competenze Ict”.
In questo “ufficio unico”, che ha il compito di realizzare l’amministrazione digitale, sono seduti insieme portavoce, giornalisti uffici stampa, comunicatori degli Urp e professionisti informatici. E soprattutto, ha emanato apposite Linee Guida per la realizzazione e gestione dei siti web pubblici ricche di indicazioni tecnologiche e organizzative per rendere funzionali ed armoniosi i servizi digitali offerti al cittadino e alle imprese.
E’ auspicabile, adesso, che a Napoli,questa materia sia assunta nella fase di attuazione del nuovo Ordinamento amministrativo della Regione – osservando che sono principi validi anche per le altre realtà amministrative decentrate e autonome campane -, all’interno dei decreti attuativi sulle attività dell’informazione della comunicazione istituzionale, dove l’uso del web e delle tecnologie Ict dovrebbe rappresentare, appunto, il top per fare della Regione un’amministrazione veramente efficace ed efficiente sul territorio.

Filippo Praticò

https://www.giornalisticalabria.it/2011/08/10/la-regione-campania-recepisce-la-legge-150/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *