A Finale Ligure, il tre volte presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti presenta il suo ultimo libro

Il “Risorgimento disonorato” di Lorenzo Del Boca

Lorenzo Del Boca

FINALE LIGURE (Savona) – Quanti ladri? E quanti truffatori? È nata male l’Italia… non soltanto per il modo affrettato di mettere insieme regioni e tradizioni spesso troppo distanti fra loro ma perché, confusi con patrioti che, sinceramente, credevano di rischiare la vita per un ideale di patria, si è mescolata una genìa di arraffatori la cui unica preoccupazione era arricchirsi. In fretta.
Nell’ultimo libro di Lorenzo Del Boca, il “Risorgimento disonorato” (Utet editore, pagine 256, € 18), la dimostrazione che la storia si ripete. In tutti i settori.
Tra tanti nobili idealisti, spesso si intrufolano millantatori, ladri e truffatori, sempre pronti a sfruttare le battaglie ed il lavoro degli altri per conquistare potere, ricchezza e denaro.
Rubavano nel Piemonte – racconta Del Boca – e rubavano nelle regioni meridionali appena conquistate. Rubavano nei mesi della repubblica Romana e rubavano agli albori dell’unità d’Italia.
Ippolito Nievo, cui era stata affidata la cassa dei Mille “perché unico onesto” tenne bilanci rigorosi che era disposto a portare in parlamento. Finì in fondo al mare, vittima, probabilmente, di un attentato.
Questioni di soldi attraversano l’epoca gloriosa del Risorgimento che la tradizione storica ancora presenta come un’epoca disinteressata, animata soltanto dagli immortali ideali di Patria.
Il Risorgimento venne giustificato dal desiderio di rendere l’Italia indipendente dalla tirannide degli austriaci e dai tanti “tirannelli austriacanti” a cominciare dal Borbone “re bomba” che, nel 1848 non era andato troppo per il sottile per domare le insurrezioni nel regno delle Due Sicilie. Il pulpito di dove veniva la predica era affollato da Lamarmora che rase al suolo due quartieri di Genova; da Bixio che, a Bronte, fece fucilare anche lo scemo del villaggio; e da Cialdini che riuscì a sparare 500 colpi di mortaio al giorno per conquistare Gaeta, affollata da borbonici.
Stasera il libro  viene presentato a Finale Ligure nell’ambito della rassegna di incontri con gli autori “Un libro per l’estate”, organizzata dalla Libreria Cento Fiori con il patrocinio dell’Assessorato alla cultura del Comune di Finale Ligure.
L’appuntamento è in piazzale Buraggi, sul lungomare di Finalmarina, alle ore 21 (ingresso libero), introdotto da Pier Paolo Cervone.
Lorenzo Del Boca, giornalista e saggista italiano, è stato presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti dal 2001 al 2010 ed è stato il primo ad essere stato eletto per il terzo mandato consecutivo.
Laureato in filosofia e scienze politiche, è giornalista professionista dal 1980. La sua carriera professionale è iniziata alla Stampa di Novara e nel 1989 è transitato a Torino nella redazione di cronaca di Stampa Sera. In questa veste ha concentrato la propria attività sugli eventi connessi al terrorismo. Nel 1996 è presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) fino all’elezione a presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti nel 2001.
La sua occupazione di storico e scrittore si è incentrata in particolare sul periodo risorgimentale con la pubblicazione di due saggi (“Maledetti Savoia” del 1998 e “Indietro Savoia. Storia controcorrente del Risorgimento italiano” del 2003), distintisi per l’intransigenza e l’irriverenza mostrate nei confronti di Casa Savoia e per il distacco realizzato dalla storiografia maggioritaria.
Nel marzo scorso, per le edizioni Piemme, ha dato alle stampe “Polentoni – Come e perché il Nord è stato tradito”, con la collaborazione di Roberto Cota.

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