A Torino si è discusso di professione giornalistica e importanza dell’Albo professionale

“L’Odg non ha nulla di corporativo”

Alberto Sinigaglia ed Ezio Ercole

TORINO – Il dibattito riaccesosi, nei giorni scorsi, sull’abolizione degli albi professionali, ha toccato anche la tradizionale cerimonia per i neoiscritti, organizzata dall’Ordine dei giornalisti del Piemonte a Palazzo Ceriana-Mayneri, a Torino.
La questione riguarda, infatti, non soltanto i colleghi di vecchia data, ma soprattutto chi per la prima volta entra ufficialmente a fare parte della categoria.
Alla cerimonia hanno partecipato il presidente Alberto Sinigaglia, il vicepresidente Ezio Ercole, il segretario Paolo Girola e i consiglieri Marina Verna, Renzo Ozzano e Sergio Miravalle.
“Ricordate – ha detto Alberto Sinigaglia ai neoiscritti – che il vostro obiettivo è diffondere una informazione non onesta, ma onestissima.
Per fare questo, dovete lavorare con serietà e anche conoscere la storia dei grandi giornalisti che vi hanno preceduto, come Alfredo Frassati e Carlo Casalegno, per citare due esempi.
Questi professionisti hanno dimostrato che il mestiere del giornalista porta su di sé una enorme responsabilità, tanto quanto quello dei professori o dei medici. Costa sacrifici, spesso il posto di lavoro e la vita. Fate vostro il loro insegnamento e siate i benvenuti nella nostra famiglia”.
Il vicepresidente Ercole ha ribadito il ruolo che l’Ordine detiene, dal 1963 (anno della sua legge istitutiva), ma che viene spesso messo in discussione: “Già allora c’era chi pensava che regolamentare la categoria dei giornalisti fosse un po’ come creare l’Ordine dei poeti; eppure, ha vinto la frangia di chi, come Guido Gonella, riconosceva all’Ordine un ruolo fondamentale, che non ha nulla di corporativo.
Un ruolo che ancora oggi consiste nel regolamentare quanto serve l’accesso alla professione e nel difenderne e diffonderne la deontologia. Vale a dire, nel tramandare il senso di diligenza professionale dei giornalisti”.

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