Un’indiscrezione di Paolo Corsini: “Se è così bene. Altrimenti si sarebbe profilato uno scenario surreale”

“Stralciata l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti”

Paolo Corsini

ROMA – “L’abolizione dell’Ordine dei giornalisti contenuta nella manovra finanziaria sembra sia stata stralciata. Se è così, bene, perché altrimenti si sarebbe profilato uno scenario surreale”. Lo afferma Paolo Corsini, consigliere nazionale della Fnsi e presidente dell’associazione Lettera 22.
“Il «principio di libertà d’impresa» giustamente affermato dal governo – secondo Corsini – non si adatta, infatti, a uno status particolare come quello del giornalista. Questo perché, se la libertà di espressione a mezzo stampa è assicurata dalla Costituzione a tutti i cittadini, l’appartenenza all’Ordine dei giornalisti serve, invece, a garantire la professionalità di chi svolge per mestiere questo delicato compito, nel quale si possono causare danni enormi, non meno gravi di quelli compiuti da architetti o avvocati.
O almeno così dovrebbe essere: l’Ordine appare, infatti, un’istituzione soggetta a strabismi ideologici, alcune volte quasi una casta e altre assurdamente persecutoria, come nel recente caso della sospensione di Alessandro Sallusti, reo di… aver fatto scrivere qualcuno sul suo giornale in linea con la Costituzione. Ma secondo l’Ordine lombardo l’art. 21 non vale per il «reietto» Renato Farina”.

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