
Enzo Colimoro
CASERTA – Una Audi 3, in uso alla giornalista del quotidiano “Il Corriere di Caserta”, Tina Palomba, parcheggiata in una strada di San Prisco, comune confinante con Santa Maria Capua Vetere, è stata data alle fiamme la scorsa notte da sconosciuti.
La vettura, intestata al fidanzato della giornalista, che da anni si occupa di cronaca nera e di processi che vedono coinvolta la criminalità organizzata, è andata quasi completamente distrutta dalle fiamme, che secondo i primi accertamenti potrebbero essere state appiccate con del carburante.
Sull’episodio, che secondo gli inquirenti sarebbe da ricondurre all’attività della Palomba, stanno indagando i Carabinieri di San Prisco e della compagnia di Santa Maria Capua Vetere.
“Quanto accaduto alla collega Tina Palomba de Il Corriere di Caserta, ennesima vittima delle intimidazioni da parte dei clan della malavita organizzata, che evidentemente non gradiscono il lavoro di una giornalista che, compiendo coraggiosamente il proprio lavoro in una terra ad alta densità criminale, finisce col dare fastidio a chi, invece, preferirebbe il silenzio, impone una seria e concreta presa di posizione di tutti i colleghi impegnati nei ruoli di rappresentanza della professione a tutti i livelli a cominciare dai vertici nazionali.
Da molto tempo – ha detto Enzo Colimoro, presidente di Assostampa Campania – chi ha la rappresentanza, soprattutto nelle regioni del Sud del Paese, denuncia queste situazioni a livello nazionale. Si deve fare di più e meglio.
In questi casi non basta e non deve bastare un comunicato di solidarietà, la Fnsi, che al suo interno nei ruoli di governo pecca di scarsa rappresentanza delle regioni del Mezzogiorno, deve farsi carico di affrontare la questione della sicurezza dei colleghi impegnati nei territori dove il tasso di criminalità è più elevato che altrove.
Per la collega Tina Palomba, alla quale il Sindacato dei Giornalisti della Campania esprime solidarietà e vicinanza – conclude Colimoro – si chiede di valutare attentamente quanto accaduto e di esaminare la necessità di assicurarle la serenità necessaria per poter tranquillamente continuare a fare il suo lavoro di cronista di nera e giudiziaria”.