Azionisti riuniti in assemblea per dare il via libera all’operazione attraverso la modifica di due articoli statutari

Rcs Mediagroup: semplificare per risparmiare

Antonello Perricone e Piergaetano Marchetti

MILANO – Il progetto di semplificazione societaria di Rcs Mediagroup, lanciato dal consiglio di amministrazione nei mesi scorsi e approvato dall’esecutivo del gruppo, “comporta forti risparmi nei costi di gestione”. Lo ha detto il presidente della società, Piergaetano Marchetti, illustrando il programma agli azionisti riuniti oggi in assemblea straordinaria per dare il via libera all’operazione attraverso la modifica di due articoli statutari. In particolare, ai soci si chiede di approvare la modifica dell’articolo 2 dello statuto (sull’oggetto sociale) e del 19 (deleghe di poteri).
“Faccio notare – ha sottolineato Marchetti rivolgendosi agli azionisti – che non ho mai partecipato negli ultimi anni a un’assemblea in cui non si sia alzato in piedi un azionista per chiedere la semplificazione societaria di gruppi che a volte hanno delle selve di proprietà”. Marchetti ha ricordato che, come approvato il 16 giugno dal comitato esecutivo, saranno coinvolte nella semplificazione “dieci società”, vale a dire Rcs Quotidiani (con Rcs Digital e Trovocasa), Rcs Periodici (con Editrice Abitare Segesta, Pubblibaby, Rcs Direct, Rizzoli publishing Italia e Sfera editore) e Rcs Pubblicità.
“Le società non comprese del perimetro – ha detto il presidente del gruppo editoriale – non lo sono o perché non sono possedute al 100%, ed è il caso di Rcs Libri, o perché altre volte è la legge che chiede che certe attività siano in società singole, separate, ad esempio l’attività sportiva legata al Giro d’Italia o Trovolavoro”. All’assemblea sono presenti, in proprio o per delega, 74 azionisti rappresentativi dell’86,59% del capitale sociale di Rcs Mediagroup. Dalla lettura del libro soci non sono emerse variazioni nelle partecipazioni rispetto a quanto risultava all’assemblea sul bilancio dello scorso 28 aprile.
“Gli azionisti aderenti al patto di sindacato di Rcs Mediagroup, che riunisce il 63% circa del capitale sociale della società, non dovrebbero avere un diritto di prelazione sulle azioni che dovessero essere oggetto di recesso dopo l’assemblea straordinaria di oggi”, ha sottolineato Marchetti, rispondendo ai soci in assemblea. “Non è in nostro potere – ha detto Marchetti – stabilire se gli azionisti del patto eserciteranno la prelazione sull’inoptato, qualora ce ne fosse.
Certo è che non hanno un diritto particolare di prelazione: lo preciseremo in sede di esecuzione, ma ai fini delle azioni provenienti da recesso tutti gli azionisti sono uguali”. L’approvazione delle modifiche straordinarie dall’assemblea prevede infatti il riconoscimento del diritto di recesso in favore degli azionisti ordinari e di risparmio che non concorrano alla deliberazione. Più in generale sul patto di sindacato, il presidente del gruppo editoriale, pur spiegando che le questioni relative all’accordo “non riguardano gli amministratori della società”, ha sottolineato la “correttezza” della proposta di semplificazione societaria. “Non sarà sfuggito – ha detto – che il consiglio di amministrazione ha proposto queste modifiche statutarie e che il patto si è riunito a seguire e si è dichiarato d’accordo una volta che le proposte erano state fatte dal cda in autonomia e pubblicate come da corretta governance”.
Rispondendo alle domande degli azionisti, l’amministratore delegato Antonello Perricone, dal canto suo, ha detto che Rcs Mediagroup porterà avanti “con la massima convinzione e determinazione” sulle testate periodiche in perdita “ogni tentativo nella speranza che si possa trovare una nuova possibilità di sviluppo”. Perricone, facendo riferimento al comunicato stampa emesso al termine del comitato esecutivo di giovedì 16, ha aggiunto però che “con chiarezza” il comitato ha indicato anche l’ipotesi di “eventuale dismissione”.

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