
Clemente Mimun
ROMA – “Che intervistare il leader del partito di maggioranza relativa, nonché presidente del Consiglio, per commentare i risultati del primo turno delle amministrative, possa portare ad una sanzione da parte di un organismo di garanzia, è assolutamente paradossale”.
E’ questo il commento di Clemente Mimun, direttore del Tg5, dopo la decisione della Commissione servizi e prodotti dell’Agcom di infliggere alla testata una sanzione da 100mila euro per violazione della par condicio.
“Il Tg5 – aggiunge Mimun – aveva chiesto autonomamente l’intervista al premier, l’ha realizzata non appena Silvio Berlusconi ha dato il suo assenso.
E che a denunciare i telegiornali che hanno richiesto e realizzato interviste siano stati gli stessi partiti di opposizione che ironizzavano sul silenzio del premier rende il tutto ancor più grottesco.
Quel che è accaduto è di una gravita inaudita. Si manifesta come una pesante intimidazione, che naturalmente verrà ignorata dagli organi di rappresentanza dei giornalisti italiani”.
Il direttore del Tg5 conclude dicendo “per quel che ci riguarda non cederemo né a interferenze né a intimidazioni di alcun genere”.