La cancellazione delle repliche di un dibattito televisivo scatena la reazione della Lega dei Ticinesi

Anche nella tranquilla Svizzera si grida alla censura

Giuliano Bignasca

LUGANO (Svizzera) – Nel mondo tira brutta aria per la libertà di stampa e neppure la tranquilla Svizzera ne è immune. Un esempio arriva dall’infuocata polemica esplosa in seguito alla decisione di Teleticino di cancellare repliche e podcasting su internet di un dibattito televisivo sulle centrali a carbone.
A gridare alla censura è la Lega dei Ticinesi, che denuncia appunto la cancellazione della puntata di mercoledì scorso, 18 maggio, nella quale il giornalista Marco Bazzi ha ospitato Giuliano Bignasca, Raoul Ghisletta, Fabio Regazzi e Sergio Savoia. “Aet censura Matrioska”, tuona la Lega dei Ticinesi, secondo la quale dietro la scelta della televisione di Lugano ci sarebbe l’Azienda Elettrica Ticinese, che possiede una quota dell’emittente.
“Niente più repliche di Matrioska. Aet ha la coda di paglia lunga un km – afferma la Lega dei Ticinesi – e censura il programma di Teleticino in cui i difensori del carbone sono stati ridicolizzati”.
Secondo la Lega “Aet ha preteso – e ottenuto – che venissero sospese le repliche di Matrioska” e, pertanto, “i ticinesi non potranno più vedere le figuracce rimediate dai difensori del carbone.
Per un’azienda che dovrebbe essere di tutti la trasparenza dimostrata e il rispetto della libertà di informazione sono degni di un governo sovietico”. Durissime, nel comunicato stampa, le accuse mosse dalla Lega dei Ticinesi al CdA di Aet, che mette in fila presunte pressioni e irregolarità sul contratto stipulato per il carbone di Lünen, i traffici in Albania e in Grecia, gli investimenti alle Cayman, i rischi dell’investimento nel carbone.
“Teleticino – denuncia la Lega – ha ora la possibilità di dimostrare fino a che punto è in grado di assolvere il proprio mandato di servizio pubblico o fino a che punto, invece, preferisce piegarsi ai diktat di Aet (che, oltretutto, è comproprietaria all’11% di Tele Ticino Sa)”.
Teleticino, però, respinge sdegnata le accuse e precisa che la decisione nasca dall’intenzione del Consiglio d’amministrazione di Aet di denunciare Giuliano Bignasca per alcune affermazioni fatte proprio durante la puntata di Matrioska.
“Le affermazioni di Bignasca – afferma Teleticino – sono ritenute da Aet lesive nei confronti del Consiglio di Amministrazione e della Direzione”. Pertanto, “in casi come questi esiste il principio della potenziale corresponsabilità nel rifondere affermazioni ritenute lesive”. Da qui la decisione dell’emittente televisiva ticinese di “oscurare” la puntata di Matrioska “per mantenere un principio di neutralità fra le parti”.

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