Da venerdì non si hanno più notizie della trentanovenne reporter dell’emittente televisiva araba

Scomparsa una giornalista di Al Jazeera

Dorothy Parvaz

DOHA (Qatar) – La tv satellitare araba al Jazeera ha annunciato che una delle sue giornaliste è ritenuta dispersa da venerdì in Siria, dove il network è finito nel mirino per la copertura – giudicata esagerata – delle proteste di piazza.
In un comunicato, al Jazeera ha annunciato di aver perso i contatti con Dorothy Parvez dal suo arrivo venerdì a Damasco a bordo di un volo della Qatar Airways e ha chiesto alle autorità siriane di fornire rapidamente sue notizie.
“Siamo profondamente preoccupati per la sicurezza di Dorothy”, ha dichiarato un portavoce della tv satellitare araba. “Chiediamo la piena cooperazione delle autorità siriane per determinare dove si trova attualmente e in quali condizioni di salute.
Vogliamo che ritorni ad al Jazeera immediatamente e senza rischi”, ha aggiunto. Dorothy Parvez, 39 anni, nazionalità americana, canadese e iraniana, lavora con al Jazeera nel 2010. Per la tv del Qatar è stata corrispondente dal Giappone dopo il devastante terremoto.
Sabato, un centinaio di persone si erano raccolte di fronte alla redazione di al Jazeera a Damasco, accusata di “menzogne” e di “ingigantire” nei suoi servizi il movimento anti-regime cominciato a metà marzo in Siria.
Dalla partenza di quest’ondata di proteste, la copertura degli eventi è strettamente monitorata in Siria.
I mass media stranieri contano in gran parte sui video realizzati e pubblicati dagli stessi manifestanti su siti come YouTube, visto che sono pochissimi i giornalisti autorizzati a entrare nel Paese. I mass media ufficiali siriani accusano regolarmente i canali satellitari, in particolare al Jazeera, al Arabiya, Bbc e France 24, di “fabbricare” le immagini senza controllare la loro fonte.
Tre egiziani, sette libanesi, tre europei ed un algerino, in maggior parte giornalisti entrati senza autorizzazione di lavoro, sono detenuti in Siria, secondo l’organizzazione dei diritti umani Insan.
Mohamed Abdel Dayem, coordinatore del Programma di Protezione dei Giornalisti (Cpj), suggerisce ad Al Jazeera la possibilità che la giornalista sia detenuta nell’aeroporto. “Siamo molto preoccupati per la sicurezza di Dorothy”, ha commentato Dayem.

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