
Enzo Iacopino

Angelino Alfano
ROMA – Dagli atti relativi ad un’inchiesta, emerge che la magistratura di Bari ha disposto intercettazioni telefoniche a carico di giornalisti che si occupano di una delicata indagine. Il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, afferma che “c’è una strana graduatoria nelle intercettazioni. Meglio, negli intercettati. Ci sono gli intoccabili nei confronti dei quali nulla deve essere fatto. E poi c’è il lungo elenco degli altri, tra i quali vanno compresi i giornalisti.
Noi non abbiamo – aggiunge Iacopino – né rivendichiamo maggiori diritti degli altri cittadini. Semmai sappiamo di avere maggiori doveri, compreso quello di garantire una informazione corretta e completa che può essere tale solo se è libera da ogni condizionamento.
Lo si può fare se la magistratura, al fine di accertare la responsabilità di reati non commessi da giornalisti, dispone a loro carico intercettazioni e usa le conversazioni di lavoro come elemento per una inchiesta? La magistratura di Bari – denuncia il presidente dell’Odg – non si è posta questo quesito ignorando il dovere, che i giornalisti hanno, di tutelare le fonti per rispettare il diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati.
Perché – si chiede Iacopino – tace il ministro Angelino Alfano? Perché non protesta per queste intercettazioni?”.