MILANO – Da conduttore (Rai, ndr) di trasmissioni che si occupano di famiglia si è trasformato in un assassino spietato che ha colpito con almeno 30 coltellate un suo ex collaboratore a cui doveva 17mila euro.
Alessandro Cozzi, 53 anni, questa mattina ha ammesso di essere lui l’assassino di Ettore Vitiello, 58 anni, il presidente dell’Agenzia di formazione lavoro ucciso, ieri sera alle 19, nel suo ufficio in via Antonelli a Milano. I poliziotti sono partiti dalla descrizione fornita da due dipendenti di un ufficio che si trova all’interno dello stesso palazzo. I testimoni hanno riferito agli agenti di aver sentito delle grida di aiuto.
“Quando ci siamo affacciati sul pianerottolo – hanno detto – abbiamo visto un uomo che infieriva con un coltello su un altro uomo disteso a terra”. Poi l’hanno visto fuggire e hanno chiamato aiuto. Gli agenti hanno controllato il telefono cellulare della vittima e hanno trovato alcuni messaggi con cui la vittima chiedeva insistentemente che gli venisse pagato il debito di 17mila che Cozzi aveva nei suoi confronti.
Cozzi da anni lavora nello stesso settore della vittima ed è titolare dell’agenzia di formazione “Milano per la donna”. Mesi fa hanno deciso di organizzare insieme dei corsi di formazione e Cozzi ha ottenuto per questo un finanziamento dalla Regione Lombardia di 34mila euro.
Considerando che il corso era stato tenuto assieme a Vitiello, quest’ultimo chiedeva che gli venisse versata la metà del finanziamento. Ma Cozzi avrebbe temporeggiato, chiesto una dilazione perché la sua azienda aveva debiti per 70mila euro e quindi era in difficoltà nel resituire il denaro.
Quindici giorni fa i due si erano già incontrati ma Vitiello non voleva rinunciare a quel denaro. La vittima poi nei giorni scorsi ha mandato diversi sms a Cozzi: “Se non mi paghi procederò per vie legali”. Ieri sera l’ultima lite.
Cozzi aspetta che i dipendenti lascino l’Agenzia e sale.
Secondo quanto ha riferito alla polizia, sarebbe stato Vitiello a impugnare un coltello che si trovava nel suo ufficio e a puntarlo contro di lui. Cozzi, lo avrebbe allora afferrato e avrebbe colpito Vitiello con almeno 30 coltellate. Molte delle quali sferrate quando la vittima era già a terra. Ha raccontato di aver lasciato l’ufficio e di aver gettato il coltello e i vestiti sporchi di sangue in un torrente. Poi è tornato a casa, in via Piranesi a Milano, poco lontano dall’ufficio di Vitiello.
Quando, stanotte, la polizia l’ha raggiunto Cozzi ha negato. “Sono rimasto in ufficio fino alle 7 – ha detto all’inizio alla polizia – e i tagli sulle mani me li sono procurati in ufficio”. Una storia che da subito non ha convinto né la polizia (a cui le dipendenti di Cozzi avevano detto che lui aveva lasciato l’ufficio alle 18) né il pm Maurizio Ascione che ha disposto il fermo del giornalista e il suo trasferimento in carcere.
Rispondono al telefono sconvolti e increduli gli ex colleghi della trasmissione “Diario di famiglia” di Rai Educational che hanno lavorato con Alessandro Cozzi, 53 anni, l’ex conduttore del programma, che ha confessato di aver ucciso Ettore Vitiello, 58 anni, presidente dell’Agenzia di formazione e lavoro di via Antonelli a Milano.
“Siamo sconvolti – afferma una sua ex collega Rai – non pensiamo possibile una cosa del genere. Lui è una persona molto cattolica, durante la quaresima rispettava il digiuno.
Non ci sono parole… fare una cosa del genere per motivi economici è agghiacciante, ora mi chiedo quale disperazione profonda covava quest’uomo”.
La sua ex collega afferma di averlo sentito l’ultima volta a Natale. “Ci siamo scambiati delle mail di auguri – ricorda – lui era sempre molto carino e gentile con tutti”. Le ultime puntate di “Diario di famiglia” sono state girate l’anno scorso. La trasmissione, secondo quanto viene riportato nella scheda del sito di Rai Educational, “è un progetto che tenta di gettare nuova luce sui piccoli e grandi temi che mettono a repentaglio la serenità delle famiglie.
Una lente d’ingrandimento sul nostro quotidiano domestico per comprendere da vicino gli ostacoli relazionali che si frappongono fra noi e i nostri famigliari”.
Alessandro Cozzi aveva condotto il programma fino all’anno scorso. Le puntate registrate continuavano ad andare in onda ancora adesso.
Alessandro Cozzi confessa l’omicidio di un ex collaboratore cui doveva 17mila euro