E’ polemica aperta tra l’Assostampa di Puglia e l’Università di Bari

AAA 78enne gratis all’Ufficio Stampa

Raffaele Lorusso

BARI – E’ polemica aperta tra tra l’Associazione della Stampa di Puglia e l’Università degli Studi di Bari sulle circostanze che hanno portato il Rettorato a stipulare un contratto annuale di consulenza per il servizio di comunicazione istituzionale dell’Ufficio Stampa con un pubblicista di 78 anni, Egidio Pani, ex vicesindaco di Bari ed ex dirigente della Regione Puglia, dove ha anche svolto le funzioni di capo di gabinetto del presidente.
“Le dichiarazioni del rettore dell’Università di Bari, Corrado Petrocelli, sul conferimento di un incarico di consulenza per l’Ufficio Stampa ad un giornalista pubblicista di 78 anni, dirigente pubblico in pensione, ci costringono a ritornare su una vicenda che, a nostro giudizio, assume contorni sempre più grotteschi”, afferma infatti il presidente dell’Associazione della Stampa di Puglia, Raffaele Lorusso.
“E’ singolare – afferma il presidente dell’Assostampa – che il rettore affermi che l’Università non cercava un giornalista. Possibile che non abbia letto il bando di selezione pubblica, che per come era stato messo a punto non poteva che spianare la strada ad un pensionato di lungo corso? Per come sono andate le cose, è una fortuna per il vincitore che nessun novantenne abbia ritenuto di partecipare.
E ancora: se l’Università non era alla ricerca di un giornalista, perché ha chiamato a far parte della commissione il presidente dell’Ordine dei giornalisti? Stupisce, inoltre, che il rettore tenda a sminuire l’entità del compenso di 18mila che sarà riconosciuto al vincitore. La cifra – sottolinea Raffaele Lorusso – sarà irrisoria per chi percepisce ben altri emolumenti, ma non certo per i tanti giornalisti disoccupati e per gli studenti che frequentano il master universitario in giornalismo con la speranza di un’occupazione. Perché il professor Petrocelli non prova a spiegare la propria scelta anche ai giovani ricercatori, per i quali i fondi a disposizione sono sempre più esigui?”.
Al collega 78enne vincitore della selezione, che ha dichiarato di considerare questo nuovo incarico un sacrificio, il sindacato dei giornalisti chiede di chiarire chi lo abbia costretto a sacrificarsi: per evitare questo calvario sarebbe stato sufficiente non partecipare alla selezione. Ciò che per lui è un sacrificio, per molti altri, giovani e meno giovani, può diventare un’opportunità.
Poi, fa notare Lorusso, “la decisione del neoconsulente di rinunciare al compenso di 18mila euro annui previsto nel bando, pur apprezzabile, non cambia la situazione, ma la aggrava. In questo modo, infatti, l’Università di Bari manda al mondo del lavoro un messaggio devastante. Quello, cioè,  che la professione giornalistica non vale niente e che non c’è bisogno di stipulare regolari contratti di lavoro perché c’è, comunque, chi è disposto a prestare gratuitamente la propria opera.
In un contesto economico e produttivo in cui il sindacato dei giornalisti, a livello nazionale e locale, deve contrastare quotidianamente tanti editori ed avventurieri che, pur di massimizzare i profitti, riconoscono ai giornalisti, soprattutto ai più giovani, retribuzione da fame, è grave, oltre che avvilente, apprendere che c’è chi, pur di occupare un posto, rinuncia a qualsiasi forma di compenso. La professione giornalistica, come tutte le altre, ha regole e contratti che non possono essere aggirati, imboccando scorciatoie che spesso non servono neanche a salvare la faccia.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Puglia, Paola Laforgia, ricordando che “la rinuncia al compenso per l’incarico di consulente nell’ufficio stampa dell’Università di Bari avrebbe il sapore di uno schiaffo per i tanti giornalisti disoccupati o sottopagati e inaugurerebbe una gara al ribasso di una professione sempre più spesso sfruttata e precarizzata”. Paola Laforgia invita, quindi Egidio Pani ad una serena riflessione sull’opportunità di “dare un segnale di attenzione sui temi del ricambio generazionale”.

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