Alla luce di alcuni rilievi Sky, prorogato al 31 dicembre il termine per la chiusura del procedimento

L’Antitrust amplia l’istruttoria sull’Auditel

Antonio Catricalà, presidente dell’Antitrust

ROMA – E’ stato prorogato al 31 dicembre 2011 il termine per la chiusura del procedimento di istruttoria avviato dall’Antitrust nei confronti di Auditel. E’ quanto si legge nel Bollettino dell’Autorità, in cui si precisa che l’istruttoria è stata ampliata alla luce di alcuni rilievi di Sky. Il Garante della Concorrenza a novembre 2009 aveva deciso di avviare un’indagine per verificare se la società Auditel avesse abusato della posizione dominante detenuta nel mercato della rilevazione dei dati di ascolto televisivo in Italia. L’Autorità aveva avviato il procedimento alla luce di una denuncia presentata proprio da Sky Italia.
L’Antitrust, presieduta da Antonio Catricalà, ha deciso l’ampliamento dell’istruttoria dopo una denuncia di Sky Italia di “ulteriori comportamenti presuntivamente restrittivi alla concorrenza” da parte dell’Auditel “consistenti nella mancata inclusione degli individui stranieri residenti in Italia e nell’attribuzione dei risultati della rilevazione anche ai soggetti che non possiedono un apparecchio televisivo”. Come si legge nel Bollettino settimanale dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Sky ha evidenziato che “il campione su cui sono effettuate le rilevazioni non rappresenterebbe i comportamenti di ascolto di circa 5 milioni di individui stranieri residenti in Italia”.
Secondo la piattaforma satellitare questo comporterebbe “una evidente distorsione dei risultati sul piano qualitativo – il pubblico televisivo riportato infatti ha caratteristiche socio-demografiche diverse da quelle del pubblico televisivo reale) e sul piano quantitativo”. Già lo scorso novembre in occasione della presentazione del nuovo canale multietnico Babel, l’ad di Sky Italia, Tom Mockridge, aveva sollevato la questione degli immigrati, augurandosi che l’Auditel si attivasse.
In merito “al secondo errore metodologico rilevato” che ha concorso all’ampliamento dell’istruttoria, Sky ha evidenziato che, “sebbene il campione sia composto di famiglie dotate di almeno un apparecchio televisivo, i relativi dati di ascolto sono espansi per la totalità dei residenti in Italia, compresi coloro che vivono in abitazioni prive di apparecchi televisivi. La contestata procedura di espansione dei risultati delle rilevazioni della popolazione che non possiede un televisore, peraltro, non riguarderebbe gli ascolti riferiti ai canali Sky”.

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