LA LETTERA - I nuovi avvisi della Regione Calabria banditi senza rispondere alle richieste di mobilità

Uffici Stampa: tra burocrati e azzeccagarbugli

Filippo Praticò

Filippo Praticò

Caro Direttore,
Mi sono divertito a leggere l’articolo sulla Regione Calabria che “cerca” giornalisti: ha messo all’angolo per l’ennesima volta l’apparato burocratico e quello politico in tema di giornalismo. L’autore è stato arguto e nelle conclusioni, davvero eccellente.
Sugli uffici stampa della Regione, sei anni fa, era stato Loiero a finire sulla prima pagina del Corsera perché “cercava” quindici giornalisti. Ora nel mirino del tuo giornale online che so molto letto in Italia, c’è il governatore Scopelliti che di numeri ne fa meno di Loiero:  cerca più o meno, sette tra direttore, giornalisti e redattore multimediale, con un bando predisposto da dirigenti  che “ignorano” molte norme in tema di ordinamento giornalistico e di professioni dell’amministrazione digitale.
Ti faccio osservare, allora, che la Regione Calabria lancia questo “avviso pubblico” per 14 “esperti esterni”, mentre ancora non ha concluso – forse mai è stata puntualmente effettuata – la fase di esame e di valutazione delle domande fatte pervenire l’estate scorsa dai propri dipendenti, a via Molè di Catanzaro, in risposta alla manifestazione d’interesse per la mobilità interna per gli stessi posti di oggi.
Eppure, nell’avviso pubblico “esterno” si dice in premessa che esso viene emanato perché è stato verificato che nella Regione tra i dipendenti mancano le professionalità richieste. Ebbene chi scrive, caro Direttore, è uno dei dipendenti che l’1 settembre 2010 ha fatto le tre domande di mobilità interna per uno dei posti di giornalista offerti, senza ricevere mai uno straccio di qualsiasi risposta, neppure l’indicazione di esclusione di domanda pervenuta oltre i termini stabiliti. Roba insomma, da avvocati e di ricorso al Tar.
E già che la volta passata, l’offerta interna dei 14 posti per fare funzionare il sito web e attivare la campagna di comunicazione sui fondi Por Calabria 2007-2013, è stata fatta mentre era in servizio un eccellente giornalista calabrese nominato direttore responsabile di “Calabria Web “. Una testata questa di “Calabria Web”, funzionante dentro il sito istituzionale che già ha un suo Direttore Responsabile e quindi, una sua registrazione nell’apposito elenco tenuto presso il Tribunale di Catanzaro.
Ma quante cose ignorano questi Dirigenti della Regione Calabria! Ed ora, il governatore Scopelliti non è il solo a trovarsi un questa situazione, perché basta leggere l’avviso-bando della Provincia dell’avvocato Giuseppe Morabito per capire quanto siano arretrate le strutture burocratiche calabresi. Dunque, la Provincia di Reggio Calabria, prossimo ente Città Metropolitana, offre a concorso “2 (due) posti a tempo pieno ed indeterminato di istruttore amministrativo collaboratore ufficio stampa” ai quali sarà attribuito il trattamento economico previsto dal vigente Ccnl di comparto, cat. C posizione economica C1.
Ebbene è noto a molti – e Giornalisti Calabria lo ha più volte ricordato – il vigente Ccnl degli Enti Locali e Regioni,  colloca il “giornalista pubblicista” nella categoria D, livello economico D3. Cosicché , la scelta operata dal Dirigente del Personale della Provincia appare incomprensibile, a meno che non ci sia qualche posizione anomala da soddisfare con le solite alchimie normative.
Penso che alla fin fine, su queste tematiche, molti burocrati incaricati di predisporre bandi di selezione di giornalisti, per evitare grossolani errori, avrebbero potuto pure fare una telefonata al sindacato giornalisti, oppure all’associazione comunicazione pubblica, per conoscere le normative esistenti, ed evitare, perbacco, di fare gli accademici e i manzoniani “azzeccagarbugli” della comunicazione e dell’informazione!

Filippo Praticò

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