Nella lettera, indirizzata a un giornalista, c’erano accuse contro una dipendente di una casa di cura

Pacco bomba alla redazione del “Tirreno” di Lucca

La busta esplosa al “Tirreno”

I vigili del fuoco in redazione

LUCCA (Il Tirreno) – Un pacco-bomba è esploso, questa mattina, nella redazione di Lucca del quotidiano “Il Tirreno”, al numero 107 di via Santa Croce. In una busta da pacchi gialla, aperta insieme al resto della posta, c’era una lettera alla quale era attaccato col nastro adesivo un tubo di plastica contenente liquido. Pochi istanti dopo c’è stato uno scoppio e dal contenitore è uscita una sostanza bianca, vaporosa. La stanza è stata evacuata immediatamente.
Carabinieri, polizia e vigili del fuoco sono arrivati per i controlli.
Solo le analisi di laboratorio stabiliranno che cosa fosse la sostanza chimica contenuta nell’involucro. Nella lettera, indirizzata a un collega della redazione, c’erano accuse contro una dipendente di una casa di cura della città. Le indagini si stanno indirizzando proprio in questa direzione per capire se la donna sia stata in passato oggetto di minacce che possano in qualche modo spiegare l’episodio.
L’Ordine dei giornalisti della Toscana e l’Associazione Stampa Toscana manifestano solidarietà nei confronti dei colleghi della redazione del Tirreno di Lucca, “oggetto di un atto gravemente intimidatorio. Per fortuna, la lettera recapitata in redazione e indirizzata a un collega non ha provocato danni, ma non per questo il fatto desta minore preoccupazione. Come pure non tranquillizza il contenuto farneticante della missiva che non consente di inquadrare il gesto”. Ordine e Ast chiedono alle forze dell’ordine di “intensificare la propria opera di vigilanza ed esprimono solidarietà ai colleghi oggetto del grave atto intimidatorio”.
Dal canto suo, il Comitato di redazione del Tirreno esprime “solidarietà ai colleghi della redazione di Lucca, dove stamattina è esplosa una busta con una lettera dal contenuto ancora indecifrabile, mai dai toni deliranti e intimidatori. Il Cdr, nel denunciare la gravità di questo gesto che per fortuna non ha causato feriti, chiede alle forze dell’ordine di chiarire al più presto l’episodio e di intensificare la loro azione di vigilanza”.
Solidarietà al destinatario del pacco-bomba ed a tutta la redazione, “oggetto di un episodio a dir poco sconcertante” viene espressa dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. “In attesa che sia fatta piena luce sulla vicenda – ha detto Rossi – che fortunatamente non ha prodotto feriti, desidero comunque esprimere la mia vicinanza ai giornalisti. So per esperienza che quando ci si espone, con la propria faccia o con la propria firma, si può facilmente diventare bersaglio di atti scriteriati. Altra definizione per un gesto come questo non può esistere”.
“Massima solidarietà per un atto vile e preoccupante” viene espressa dal vice presidente del Senato, Vannino Chiti. “Auspico – prosegue il vice presidente – che su questo grave episodio possa essere fatta piena luce, individuando al più presto i responsabili”.
“Cronista, il pericolo è il tuo mestiere”. Comincia così il comunicato dell’Unci, l’Unione Nazionale Cronisti Italiani, e del Gruppo cronisti toscani in cui si esprime solidarietà ai giornalisti del Tirreno. “Non bastano – si legge – i rischi che gravano ogni giorno di più sui giornalisti che si occupano di cronaca, dalle querele e perquisizioni ai divieti, dai bavagli annunciati alle possibilità di essere, come spesso accade, incolpati di “aver capito male”. Adesso, come dimostra il caso della busta esplosiva recapitata alla redazione di Lucca del “Tirreno”, i cronisti sono a rischio anche a casa propria, nelle loro redazioni. L’Unci ed il Gruppo cronisti toscani esprimono la loro solidarietà incondizionata ai colleghi del “Tirreno” sui quali si è abbattuta probabilmente la folle “vendetta” di uno squilibrato o di qualcuno che si vuol far credere tale. Solo per un caso nessuno dei colleghi è rimasto ferito, ma ciò – conclude la nota – non sposta di un millimetro la gravità di quanto accaduto e non farà recedere nessun cronista dal proprio compito di informare a prescindere dalla “scomodità” delle notizie con cui ha a che fare.
Solidarietà ai colleghi del Tirreno di Lucca è stata espressa dai giornalisti dell’Ansa di Firenze, dal Cdr della Nazione (“non sarà questo a fermare il lavoro dei colleghi del Tirreno e di tutti noi”), e da quello della Repubblica di Firenze. (“Un atto che spinge ancora di più a riflettere sul ruolo dei mezzi d’informazione e sui rischi a cui può essere esposto chi lavora nel settore”).
Anche la Consulta toscana dei Cdr ha espresso la “propria piena solidarietà ai colleghi del Tirreno”: “Il vile e scriteriato gesto non può e non deve esserer sottovalutato perchè evidenzia un clima di intollerabile tensione”.
“Si tratta di un fatto serio e preoccupante che condanniamo nel modo più assoluto auspicando che l’artefice possa essere presto individuato”, afferma Andrea Manciulli, segretario toscano del Pd. Solidarietà anche dalla deputata democratica Raffaella Mariani e dal senatore Andrea Marcucci.
Per Fabio Evangelisti, segretario regionale dell’Idv, 

“per fortuna non vi sono state conseguenze. In attesa che siano accertate cause e responsabilità, a giudicare dalle prime ricostruzioni, si tratta dell’atto isolato di un folle. 

Ciò nonostante – afferma Evangelisti – in un clima diffuso nel Paese di crescente attrito, in vista della delicata stagione elettorale che si aprirà in provincia di Lucca, non dobbiamo sottovalutare questi pericolosi campanelli d’allarme e dobbiamo impegnarci tutti affinché la dialettica pubblica non s’inasprisca al punto di incoraggiare simili barbarie”.
Solidarietà al caporedattore, alla redazione e al giornalista destinatario del pacco bomba del Tirreno di Lucca è stata espressa dal capogruppo Udc in consiglio regionale Giuseppe Del Carlo. “Auspico – afferma – che le autorità riescano subito ad individuare l’autore di questo assurdo gesto”.

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