Il sen. Vita (Pd) denuncia che le nuove norme contenute nel decreto Milleproroghe favoriscono Mediaset

“Elegante furbizia per gli incroci tra giornali e TV”

ROMA – Con il decreto milleproroghe arrivano nuove griglie per gli incroci proprietari tra tv e giornali, stabilite dal testo unico 2005 e dalla legge Gasparri, e andate in scadenza il 31 dicembre scorso. A stabilirle è un emendamento della maggioranza (firmatario il senatore Pdl, Esposito) che stabilisce l’impossibilità da parte di piattaforme tv con più di una rete di acquisire quote in giornali, se titolari di ricavi superiori all’8% di quelli complessivi del Sic (Sistema integrato telecomunicazioni) o in alternativa se con ricavi nel settore delle comunicazioni elettroniche superiori al 40% del totale.
I nuovi limiti che si presentano come antitrust – spiega dal canto suo il senatore Pd, Vincenzo Vita – sono una forma “elegante di furbizia” ed apre in realtà “nei fatti al possibile acquisto da parte di Mediaset del Corriere della Sera”.

“Il tetto del 40% è infatti altissimo – spiega Vita – basti pensare che oggi Rai e Mediaset viaggiano intorno ad una quota del 30-32%. Diverso e più sottile il plafond dell’8%: se quantitativamente è al limite sia per quanto riguarda Rai che Mediaset o altre piattaforme, in realtà fa riferimento al Sic, che è una realtà non identificabile in modo univoco, con entità certe.
In sintesi, meglio sarebbe stato dire che da oggi chi è proprietario di tv può acquistare quotidiani. Sarebbe stato più trasparente”.

“L’emendamento approvato è, insomma, una furbizia figlia di lunghe pratiche di aggiramento, che con una elegante operazione di maquillage apre di fatto al possibile acquisto da parte di Mediaset del Corriere della Sera”.

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