

L’assemblea, pertanto, “mette formalmente in mora l’azienda e la direzione perché provvedano al puntuale rispetto degli impegni sottoscritti. L’assemblea proclama un giorno di sciopero e, nel confermare piena fiducia al Comitato di redazione, gli affida un pacchetto di ulteriori cinque giorni di sciopero, riservandosi ogni ulteriore iniziativa, anche legale, per fare rispettare gli impegni assunti. Ritiene inoltre indispensabile dare comunicazione ufficiale all’esterno sulla grave situazione del Sole 24 Ore”.
L’azienda ha ipotizzato anche un “patto per l’occupazione” che prevede il taglio del 10% del costo del lavoro giornalistico, per un risparmio annuo di 7 milioni di euro per tre anni. Ipotesi finalizzata a giungere ad un accordo con il Cdr che preveda un taglio delle retribuzioni, nella parte del contratto integrativo, in cambio dello stop agli esuberi”. Proposta, naturalmente, respinta dal Comitato di redazione.
Dal canto suo, il Gruppo 24 Ore, ha diffuso una nota nella quale afferma che: “1.L’azienda ha confermato nell’incontro con il Cdr del primo di febbraio i contenuti del piano triennale del Gruppo 24 Ore, comprensivo di 50 milioni di euro di investimenti nel triennio, incentrato sull’obiettivo di riportare entro il 2013 la situazione economica ai livelli ante crisi; ha ribadito la volontà di agire sul rinnovamento del Quotidiano affidando al Direttore la realizzazione di nuovi prodotti e un piano di ulteriore rafforzamento dei contenuti in chiave digitale.
2.Al tempo stesso è stata ribadita la necessità di mettere in atto fin da subito un deciso piano di interventi volti ad abbassare i costi di struttura e di funzionamento per garantire la sostenibilità economica del Gruppo nel medio periodo.
3.Nell’ottica di una forte azione di contenimento dei costi che punta nel contempo alla salvaguardia dei livelli occupazionali, l’azienda ha proposto l’apertura di un tavolo per la messa a punto, attraverso il confronto con le Organizzazioni sindacali dei giornalisti, di un «Patto per l’occupazione”, speculare e parallelo al piano triennale aziendale.
2.Al tempo stesso è stata ribadita la necessità di mettere in atto fin da subito un deciso piano di interventi volti ad abbassare i costi di struttura e di funzionamento per garantire la sostenibilità economica del Gruppo nel medio periodo.
3.Nell’ottica di una forte azione di contenimento dei costi che punta nel contempo alla salvaguardia dei livelli occupazionali, l’azienda ha proposto l’apertura di un tavolo per la messa a punto, attraverso il confronto con le Organizzazioni sindacali dei giornalisti, di un «Patto per l’occupazione”, speculare e parallelo al piano triennale aziendale.
4.Tale Piano, che è totalmente rispettoso degli accordi che hanno portato alla dichiarazione dello stato di crisi del marzo 2010 e che si fonda sul rispetto di tutte le norme previste dal contratto nazionale di lavoro, ha l’obiettivo di evitare gli strumenti di gestione traumatica tipiche delle fasi di ristrutturazione aziendale. Più in dettaglio, la proposta formulata dall’Azienda prevede un deciso contenimento dei costi indotti da alcuni accordi aziendali, stipulati nel passato, e la sospensione di alcuni benefit di particolare onerosità. Alla luce di quanto sopra, risulta evidente quanto sia distante dalla realtà rappresentata e quanto inutilmente dannoso per il giornale l’atteggiamento assunto dall’assemblea dei giornalisti: non c’è infatti nessuna riduzione dell’organico di 70 unità.
5.L’azienda, sempre durante l’incontro con il Cdr, ha ribadito la disponibilità ad un percorso di approfondimento e valutazione della proposta con l’obiettivo di individuare ulteriori modalità di intervento. L’azienda, inoltre, si è detta disponibile da subito alla introduzione di un meccanismo di recupero economico per i giornalisti legato al raggiungimento degli obiettivi del piano industriale che possa significativamente compensare gli effetti dell’intervento sul costo del lavoro”.
5.L’azienda, sempre durante l’incontro con il Cdr, ha ribadito la disponibilità ad un percorso di approfondimento e valutazione della proposta con l’obiettivo di individuare ulteriori modalità di intervento. L’azienda, inoltre, si è detta disponibile da subito alla introduzione di un meccanismo di recupero economico per i giornalisti legato al raggiungimento degli obiettivi del piano industriale che possa significativamente compensare gli effetti dell’intervento sul costo del lavoro”.